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Io ti aiuto volentieri e leggo volentieri il tuo regolamento!
Forse entro tardi in argomento, ma volevo comunque dirvi la mia:
il caposaldo del “coltiva il mio orticello”, nel mio personale dizionario dei giochi, è “Race for the galaxy”.
Molti giochi del genere inseriscono delle interazioni (tipo il takeover di RFTG), ma rimangono giochi in cui la mia strategia è mia soltanto. Perché quindi dovrei sacrificare un turno (di risorse, di scoring, di preparazione, whatever) per interagire con un altro giocatore? Certo, “per non farlo vincere”. Ma perché devo essere proprio io? Che ci pensi il prossimo giocatore di turno a fare “bash the leader”. Molte partite nel mio gruppo finiscono con il solito “ma perché non l'hai fermato tu?””Perché sennò arrivavi tu secondo invece di me!”, mentre il primo classificato gongola insopportabilmente.
L'interazione “opzionale” quindi rimane appannaggio di chi non ha niente da perdere (kingmaking, per l'appunto).
Vedo due strade: o l'interazione è controbilanciata (“se faccio male a te, guadagno io”) per renderla appetibile, oppure deve essere istituzionalizzata.
Among the Stars (un annetto fa su KS) è praticamente un RFTG + deckbuilding: spesso mi è capitato di non avere una selezione di carte funzionali alla mia strategia tra cui scegliere ma, dovendo per forza prendere una carta, scegliere una carta appositamente per “danneggiare” (meglio “frenare”) un altro giocatore. Interazione forzata e tutto sommato istituzionalizzata.
My two cents.