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#38315
PaoLo
Partecipante

No.

Cioè, la sub licenza comporta che l'editore non si assume più rischi d'impresa, e preferisce cedere a un'altra azienda i diritti per la pubblicazione del gioco, che normalmente viene rifatto da zero (altre illustrazioni, regole riscritte, ecc).

Una volta fatta questa scelta (ed è una scelta), in qualche modo ci si trova  a ripartire quanta parte dei soldi incassati – senza che più nessuno abbia spese e lavori *connessi al gioco* – spettino all'autore e quanti all'editore. Seppure ritengo che questa ripartizione possa essere differente caso per caso (a seconda dell'eventuale lavoro di sviluppo o marketing fatto dall'editore), mi è difficile immaginare come autore che un editore guadagni per un mio gioco (ripeto, a fronte di spese nulle connesse a quel gioco) due, tre o dieci volte quanto guadagni io: mi sembra eccessivamente svilente nei confronti della professionalità o dei meriti dell'autore.

Se volevo qualcuno che 'vendesse' il mio gioco a un editore, cercavo un agente.

Capisco il punto di vista dell'editore che ha un'attività imprenditoriale e che deve inquadrare ogni contratto all'interno del suo bilancio complessivo e di tutto il suo catalogo. Ma non riesco a scollegare il discorso dalla tutela e alla valorizzazione del ruolo dell'autore. Questo mi ha provocato in passato anche alcune discussioni legate a 'divergenze di vedute', quindi sono certo che esistano degli aspetti che non riesco a comprendere, e che forse mi porterebbero a un atteggiamento più conciliante e compromissorio.

"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."