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Concordo con Massimiliano col fatto che tutti i playtest (me compreso!) si sentano spesso “in dovere” di far notare qualcosa da migliorare.
Aggiungo che – purtroppo! – la componentistica è parte dell'appeal del gioco; lo stesso identico gioco – perfino con la stessa grafica! – stampato da Carta Mundi e con pezzetti di legno è diverso dal prototipo che sembra sempre un po' “provvisorio”.
Immagino però che lo stesso problema ci sia con altri media; ad esempio quando viene mostrato il pilot di una serie tv, o un amico ti fa leggere la bozza del suo libro. Il fatto che sia un “work in progress” ci mette subito in modalità “critica”, che però allontana il cervello dalla capacità di lasciarsi andare e divertirsi.
A me capita spessissimo di ricevere feedback tipo “io cambierei X e Y, non sono convinto di Z. Ah, comunque mi sono divertito, eh!”.
Comunque personalmente ho trovato la domanda giusta da fare per capire se il gioco funziona: invece di “ti sei divertito?” chiedo “lo compreresti?”. Funziona anche con i miei stessi prototipo: mi chiedo “ma io lo comprerei?”, e sa la risposta è positiva so che il gioco ha delle possibilità.