Ha centrato proprio l idea che abbiamo avuto quando abbiamo pensato al gioco: il dipendente subisce tutta la vita.
Per quanto voglia impegnarsi o far emergere le sue abilità, saranno sempre altre dinamiche a decidere per la sua carriera. Il subire l effetto delle carte è la traduzione in gioco di questa realtà tutta italiana.
E forse è proprio quello il motivo per cui io, dipendente, che già di mio subisco tutta la vita in ufficio, magari non voglio subire pure quando sto giocando a un gioco da tavolo. ^___^;
Sono d'accordo con MrPako, è un gioco che fa molto anni 70-80, con giusto un minimo di interazione diretta che però si esplicita quasi certamente in un bash the leader, così com'è presentato ci giocherei solo perché io gioco quasi a qualunque cosa, ma avendo alternative non credo sarebbe la mia prima scelta. L'ambientazione sicuramente sembra ben studiata, ma le meccaniche sono troppo da “giocatore alla deriva”.
Cérto