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Quando si va nella parte “narrativa” incomincio a confondermi un po' invece. Lo vedevo più come un gestionale molto soft più che un narrativo sinceramente!
Il mio scopo invece è proprio evitare il procedimento asettico, sfruttare il “cosa” sei in ogni dato momento e doverti adattare alle evenienze della vita per migliorarti, narrativamente parlando.
anche se logicamente capisco perchè hai deciso che le carte voto devono essere usate tutte, d'altra parte c'è il problema che se tutti vanno male a narrare a qualcuno devi comunque dargli il voto buono, e il giocatore sgamato controlla quali voti hai usato, e se gli rimane il voto positivo, può anche non parlare, tanto tu gli dovrai comunque dare il punteggio massimo..
Sì, questo implicando che i giocatori votino sempre e comunque secondo coscienza e non si facciano calcoli, per cui se il primo fa schifo si beccherà tutti i negativi, il secondo che fa schifo tutti 0 e il terzo tutti positivi anche stando muto. Ma l'esperienza dice che è più probabile che questo non accada e che i giocatori tentino di tirare acqua al proprio mulino.
E di conseguenza…
Un altro problema è ovviamente con l'en pain: perhcè dovresti prendere punti se tutti ti hanno dato un voto negativo? Oppure perchè dovresti prendere quel voto se per puro caso agli altri giocatori rimane in mano la stessa carta voto?
Perché in questo modo da un lato eviti l'accanimento (se tutti se la prendono con me, alla fine ci guadagno qualcosa lo stesso prendendo una carta), dall'altro obblighi i giocatori a fare strategia, giocando positivo, o al più neutro, anche quando non dovrebbero per evitare che un en plein negativo si tramuti in un vantaggio per l'altro. E al tempo stesso devi pensare se gli altri non stiano facendo la stessa cosa, finendo col dare più voti positivi di quanti sarebbe il caso.
Considera anche che la narrazione in sostanza si dovrebbe ridurre a un breve episodio, non deve esserci un romanzo a ogni giocata.
Cérto