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La divisione del mercato, anche se ha senso in ottica ST per ovvie ragioni, in effetti temo possa avvantaggiare chi si trova ad avere il mercato migliore, e ridurre le interazioni tra i giocatori […] Magari si potrebbe ovviare permettendo ai giocatori di “tagliare le risorse” agli avversari, ovvero posso comunque comprare dal mercato avversario (magari con limitazioni o come funzione aggiuntiva di date carte) solo che le carte non me le prendo, le elimino dal mercato e basta.
Provo a spiegare meglio la mia idea: il fattore aleatorio è tipico di ogni gioco di carte, e sta al giocatore decidere come e quanto puntare ad una strategia atta ad imbrigliare il caso. Volevo inserire, in ambo gli schieramenti, una fazione che fa del rimuovere dal gioco le carte dai mercati, proprio o avversario, la sua caratteristica peculiare. Starà quindi al giocatore decidere quanto puntare su quel tipo di carte, di modo da decidere quanto possa influire sulla sfiga del proprio mercato o sulla fortuna di quello dell'avversario. In questo modo si introdurrebbe una meccanica di interazione diretta e distruttiva non obbligatoria.
Però, seguendo la tua idea, non sarebbe male permettere ad un giocatore di eliminare carte avversarie “comprandole” a prezzo maggiorato!
Io di parte interessante nel gioco ci vedo l'idea che i castelli distrutti diventino carte azione, che non mi sembra sia altrove.
Qualcosa di vagamente simile esiste nel collezionabile Duel Masters: ogni giocatore ad inizio partita pone di fronte a sé cinque carte coperte prese dalla cima del suo mazzo, che chiameremo Scudi. Ogni volta che un giocatore subisce un danno, prende una di quelle carte e la mette nella sua mano (eventualmente attivando degli effetti innescati dall'essere stato uno scudo); se un giocatore subisce un danno quando è senza scudi perde.
Non è proprio la stessa meccanica, ma l'idea l'ho presa da lì.