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Partiamo dal tuo esempio… conosco poco il gioco e sono andato a leggere una recensione “a caso” sulla TDG.
“Ovviamente le bontà di questo prodotto non sono legate alle sue meccaniche o alla sua profondità, ma semplicemente al fatto che ha un tabellone tridimensionale e il mitico teschio fluorescente, vero protagonista del gioco.
La partita è semplicemente una gara di velocità fra i giocatori, che dovranno riuscire a giungere per primi in cima alla torre centrale, chiudendo il coperchio della bara e dando il meritato riposo eterno al povero fantasma, tutto questo dopo aver superato le insidie delle quattro ambientazioni ricreate nel tabellone.
Il turno di gioco è molto semplice: basta tirare il dado e muovere del numero di caselle indicato, stando attenti a non capitare nelle caselle “rosse”, e poi girare il “ragno girevole” sulla plancia degli eventi per verificare cosa succede in quel turno.
Il tabellone infatti è composto di 54 caselle “orma” (non considerando alcune scorciatoie), e tali caselle sono divise in 4 colori, ognuno con il suo significato.”
Se capisco bene stiamo parlando di un gioco dell'oca “evoluto”, che all'epoca (anni '80) aveva fatto successo perchè i materiali erano “fuori dal comune”.
In merito alla tua proposta quindi a mio avviso la risposta è no per tre motivi:
1) stiamo parlando di giochi che spesso non avevano regole innovative
2) anche avessero avuto regole innovative, i giochi nel frattempo si sono notevolmente evoluti
3) se qualcuno mi dicesse che ha rifatto un gioco di 30 anni fa inizierei inevitabilmente guardandolo con sospetto
"Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est."
(Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare)
Seneca