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Grazie Icaro!
Hai centrato uno dei punti di forza, secondo me, di questo gioco perché talvolta attiva ilarità spesso incontrolabile: è il lato “patafisico” di alcune situaziioni generate dagli accostamenti casuali delle parole che generano catene non-sense. Le PAROLE SLOGAN si incrementano ad ogni giro di tabellone e gli SLOGAN diventano sempre più assurdi e contraddittori. Questo è buffo. Non è una partita a scacchi, è un gioco cazzone, voglio che la gente RIDA più che pensare!
Inizialmente anche il nome del partito era generato con le parole chiave (“LIBERI E UGUALI” lo hanno ideato cosi: parole a caso in un saccheto e tirane su due qualinque), poi ho preferito fare i segnalini con i simnboli ridicoli, lasciando le parole chiave solo per lo slogan di partito.
Si creano situaziioni paradossali su cui scherzare anche sulle persone, sui giocatori mischiando vita reale e demenzialità del gioco. La fornula è proprio questa… il gioco LO FANNO I GIOCATORI è la mia regola. Le regole di gioco e lo svolgimento servono solo come scheletro su cui lasciar costruire la voglia di ognuno di fare acting. Funziona credimi, ma forse sono io che ho amici molto conviviali e brillanti (y)
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