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Premesso che il calcio (vero) è cosa ben diversa da un gioco da tavolo….
Non ho dubbi sul fatto che chi ama e pratica il calcio (da amatore o da professionista) e chi lo segue (da ultras o da spettatore in poltrona) possa trovare bellissima una partita che finisce 0 a 0 perchè ricca di occasioni da gol memorabili o parate spettacolari dei portieri . Né con ciò che ho scritto prima avrei voluto porre un paragone tra il mio gioco e il gioco del calcio.
In modo molto ampio potremmo dire che devi “dare” una gratificazione ai giocatori…
Per ciò che concerne la gratificazione, cito da Wikipedia: “nell'antichità, Aristotele accostò il gioco alla gioia e alla virtù, distinguendolo dalle attività praticate per necessità. Immanuel Kant definì il gioco un'attività che produce piacere.”
Per me la gratificazione può essere data anche da una partita giocata al meglio delle mie possibilità ma conclusasi in svantaggio per me, anche se per colpa di un tiro di dado. Accetto l'alea nel momento in cui decido di giocare. Il gioco è gioco, non penso implichi troppi coinvolgimenti psicologici.
Il discorso della “derisione” da te inserito è certamente interessante, però non può essere ciò che gratifica…
Per quanto riguarda la 'derisione', ho sbagliato termine forse. Soprattutto perchè non mi sembrava educato scrivere “lo ha preso per il xxxx per mezz'ora”
E non era la cosa che gratificava il 'deridente'. Aveva vinto 2 a 0, questo lo gratificava maggiormente.
Da noi comunque chi riduce all'offesa personale un po' di presa per il xxxx si dice 'gallettaro', più a nord (mia moglie ha origini lombarde…) si dice 'avere la pelle sottile'…
Di conseguenza il 'gallettaro' è assolutamente libero di non partecipare più a un'esperienza di gioco da lui definita pessima…