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Piossasco 2006, ancora meglio dell’anno precedente….sarà perché c’è stata più gente, sarà perché Sabato sera ero ancora in piedi nonostante il lungo viaggio, sarà perché sono soddisfatto dei playtest fatti…
Essendoci stato solo 1 giorno e mezzo ed avendo dovuto ‘presiedere’ al playtest dei miei 3 prototipi, torno a casa col solo rammarico di aver provato meno giochi di quanto avrei voluto.
Ecco il resoconto dei giochi da me provati:
‘Gioco di cui non conosco il nome’ – di Alessandro Zucchini
Un gioco light di carte in cui ogni giocatore a turno prende una carta e ne pone altre 2 su 3 luoghi aventi punteggi diversi. Sulle carte sono raffigurati unicorni, fate, gnomi e altri personaggi fantasy. Chi a fine partita ha la maggioranza di carte di una categoria, prende il relativo punteggio, dato dalle carte presenti nei 3 luoghi.
PREGI: gioco leggero, ma strategico.
DIFETTI: occorre affinare il sistema di punteggio. L’ambientazione sembra essere un elemento superfluo.
INFESTO – di Dadiv Santo
Ogni giocatore deve infestare dei palazzi grazie ai propri mostri che possono essere inseriti nel tabellone esagonato (che cresce durante il gioco) sulle caselle del relativo colore e sulle tombe piazzate precedentemente. Quando un giocatore conquista un castello può mettere un mostro in più per turno. Vince chi realizza il proprio obiettivo segreto (in genere infestare 4/5 palazzi).
PREGI: simpatici l’ambientazione e l’utilizzo di alcune meccaniche originali.
DIFETTI: presenti alcune caselle con elementi inutilizzati. Sembra troppo facile infestare un palazzo conquistato precedentemente da un avversario.
SPLIT – di Francesco Rotta
Ennesimo gioco astratto dell’autore genovese. Ogni giocatore ha una pila di 8/10 dischi che può spostare in parte fino ad una casella posizionata lungo uno dei lati opposti, muovendosi in una sola direzione. Vince chi riesce a bloaccare gli avversari (gioco per 2/3 persone) e muovere per ultimo.
PREGI: pochissime regole, breve durata, ma profondità strategica assicurata.
DIFETTI: il tabellone può cambiare ad ogni partita, ma il gioco sembra essere poco longevo. Se nessuno commette errori, chi inizia perde la partita.
PALIO DI SIENA – di Morsac
Ovviamente si tratta della corsa dei cavalli al palio di Siena. Partecipano 10 cavalli e ogni giocatore possiede segretamente una contrada. Ad ogni turno viene giocata la carta di un colore a seguito della quale vengono fatti avanzare i cavalli associati ai colori giocati una sola volta. In alternativa alla carta colorata, un giocatore può utilizzare un’azione speciale. A metà giro dalla fine abbimao deciso di scoprire le contrade segrete, così abbiamo potuto esultare quando il nostro cavallo avanzava.
PREGI: gioco simpatico, che se giocato con la giusta compagnia può essere molto divertente.
DIFETTI: un po’ lunga la fase di spostamento dei 10 cavalli. Il movimento dei cavalli è determinato molto dalla sorte.
WRESTANGEL – di Angelo Porazzi
Su ring ‘circolare’ i giocatori muovono i propri angeli/mostri cercando di schienare gli avversari, acquistandone il relativo punetggio a fine partita. Ogni lottatore ha diverse caratteristiche di attacco, difesa, movimento, mossa speciale e volo d’angelo (ovvero l’attacco dalle corde contro un avversario a centro ring). Se un mostro non riesce a difendersi subisce il tentativo di schienamento che ovviamente deve durare almeno 3 secondi. A fine partita (un giocatore viene eliminato) vince chi ha più punti sommando il valore dei mostri sul ring e quelli schienati.
PREGI: avvincente il sistema adottato per lo schienamento. Devi picchiare, ma stare anche attento a chi e quando picchiare.
DIFETTI: difficile associare i mostri ai giocatori se si gioca in tanti. I numeri sono scritti solo a sinistra e io tengo le carte in mano con la destra.
BOUQUET – di Paolo Mori
Ogni giocatore ha 3 ‘zitelle’ che deve cercare di far sposare facendo loro raccogliere il bouquet lanciato dalla sposa di turno. I giocatori pongono sul tavolo le proprie fanciulle che possono anche sovrapporsi coprendo un numero massimo di cerchi disegnati sulle carte. Un giocatore lancia una moneta (il bouquet): la fanciulla su cui andrà a finire si sposerà e verrà tolta dal gioco. Vince chi riesce a far sposare 2 ‘zitelle’.
PREGI: ambientazione originale e con una meccanica azzeccata. Bello il momento del lancio del bouquet.
DIFETTI: troppo lunga la fase di piazzamento delle carte rispetto al lancio della moneta che rappresenta il fulcro e il bello del gioco.
LE POUX – di Christophe Boelingher
Ogni giocatore ha una tessera di 10 cm di lato su cui sono presenti 4 pidocchi. A turno vengono prese 2 carte speciali, potendone giocare quante si vuole. E’ possibile tentare di lanciare un pidocchio verso un avversario attraverso la mossa utilizzata nel gioco delle pulci, ma anche spostare le tessere, disporre a piacere un pettine come barriera, costringere un avversario a ‘grattarsi la testa’ e a cedere così le proprie carte agli avversari. Vince chi rimane senza pidocchi.
PREGI: ambientazione e meccaniche simpaticissime. E’ il gioco più bello che ho provato.
DIFETTI: sono alti i costi di produzione?
‘Gioco di cui non conosco il nome’ – di Christophe Boelingher
Ogni giocatore ha uno spiedino, mentre sul tavolo sono disposti gli ingedienti che dovranno essere messi dai giocatori sui propri spiedini, utilizzando il foro presente su ogni alimento che non può essere toccato con le mani. Chi realizza per primo il proprio obiettivo dato da 5 ingredienti nella giusta fila guadagna un punto. Vince chi arriva per primo a 5.
PREGI: buono per fare caciara.
DIFETTI: se si gioca in maniera troppo irruenta si rischia di rompere il tavolo o addirittura di fare a botte.
Ciao,
fantavir
PS: avete visto il report di Liga su BoardGameNews?
Link
C’è il report di Paolo tradotto in inglese e tutte le foto con rrelativa descrizione.
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)