Rispondi a: genesi dell’SPQRISIKO

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#6457
alessandro
Partecipante

Buongiorno a tutti.
Effettivamente ho scritto molto; oddio per le lettere non mi è costato molto perché ho fatto il copia/incolla. Riconosco che leggere tutto è faticoso ed è difficile seguire il filo del discorso senza l’ausilio di un planisfero.
Mi dispiace se nella prima lettera allegata è trapelato un tono “vagamente supponente” come afferma PaoLo; riconosco che spesso cado in questo errore. Questo comporta una inevitabile indisposizione verso la lettura del contenuto.
E poi scusa, non sapevo dell’inventario, adesso so dove eventualmente inserire lunghe prose.

Nel ribattere a Spartac e a PaoLo voglio precisare alcune cose:
la discussione è scevra di polemica; non intendo accusare nessuno, quello che dirò è anche per chiarire la mia posizione. Sul fatto che le case editrici ricevano migliaia di proposte non lo sapevo, come non sapevo che di norma non rispondono a tutti.
Sono perfettamente convinto che un’idea possa venire a due o più persone contemporaneamente senza che nessuno si basi sul lavoro dell’altro. Se poi si aggiunge che le idee in questione non sono proprio uguali ma sono caratterizzate da molte differenze e che l’ambientazione storica non è un’idea poi così originale come dice Spartac allora ha ragione lui.
Fatto salvo quanto detto, ciò non toglie che a suo tempo ho avuto delle perplessità, che ormai avete fugato semplicemente rispondendo.
Chiarisco il mio punto di vista di qualche mese fa: Innanzitutto è vero che l’idea di ambientare un gioco di strategia in un’epoca storica è banale, quantomeno non originale, e che optare per l’impero romano può essere scontato. E’ anche vero però che qui si parla di un’epoca ben precisa quella del terzo secolo D.C. che già nel 2003 (come potete vedere nella relativa lettera) avevo indicato. La ritenevo idonea perché è forse l’unica che potesse giustificare un combattimento interno ai confini dell’impero romano con sei giocatori. Le guerre civili, ad esempio, sia la prima sia la seconda avrebbero avuto al massimo tre contendenti, meno spazio (perché l’impero non aveva ancora raggiunto la sua massima espansione) non c’erano a disposizione così tante unità territoriali come le province del III secolo, e la storia ha detto con precisione chi ha vinto mentre nel terzo secolo una certa “fumosità” per lasciar spazio alla fantasia c’era. Peraltro quando si parla di impero romano, le epoche preferite sono di norma: le guerre puniche, l’epoca in cui visse Giulio Cesare con le sue imprese politico militari, la dinastia Giulio Claudia, il principato adottivo, e al massimo ci si spinge fino a Marco Aurelio. Il terzo secolo è invece poco noto anche perché carente di fonti. Per quanto banale possa sembrare ora, nel 2003 non mi risultavano versioni di Risiko con ambientazioni storiche precise né tanto meno dell’Impero Romano.
Questo ho inteso dirlo non per mettere in dubbio la buona fede dell’autore ma per giustificare il mio punto di vista e cioè perché ritenevo (probabilmente a torto) di aver dato spunto alla creazione del giuoco.
Permettetemi una domanda al signor Spartaco: “ma è possibile che il pacco che ho inviato con raccomandata con avviso di ricevimento nel 2003 non sia stata letta da nessuno,nemmeno da lei” ?
Guardi che se anche rispondesse di si non cambierebbe nulla, rimangono pur sempre due versioni diverse e comunque figlie del gioco principale (originale e geniale, chissà chi l’ha inventato ?)

Per quanto concerne le differenze, questo è il punto che mi preme di più. Ho già ammesso di aver avuto un tono saccente a scapito del contenuto già difficile da digerire, ma non è vero che sono arrabbiato per le differenze tra le due versioni e per il fatto che non sono stato copiato.
Non sono arrabbiato perché, a differenza di voi che, credo, inventate giochi per mestiere, (e questo già impone rispetto nei vostri confronti), o che comunque dedicate molto tempo alla creazione di giochi, io lo faccio solo in brevissimi ritagli di tempo. Il mio intento era veramente di suggerire una versione più valida (secondo me logicamente).
A tal proposito voglio approfittare dell’occasione di poter colloquiare con il signor Spartaco, almeno finché non si scoccia.
Ora questa lettera è già stata abbastanza lunga per cui le domande che vorrei proporre al signor Spartaco e l’eventuale discussione nel merito le scriverò solo se l’interlocutore si dichiarerà disponibile, altrimenti non intendo annoiare né lui né gli altri partecipanti al forum e la questione finirà con l’eventuale diniego.

Tralasciando il discorso SPQRISIKO, mi sono reso conto che questo sito è molto interessante e che al forum partecipano persone, oltre che intelligenti, esperte e con precedenti di pubblicazioni di giochi, per cui vorrei chiedere: come si fa a pubblicare un gioco ex novo svincolato da altri già esistenti ? C’è un iter da seguire ? Quali sono i passi propedeutici, quali i costi ? C’è qualche casa editrice, già nota per la sua apertura verso i dilettanti, disposta a leggere nuove proposte ? Insomma tutte le informazioni e i suggerimenti saranno graditi. Grazie