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Beh, molto semplicemente, io penso che – essendo le carte il più versatile “media” di gioco – trovare nuovi metodi di utilizzarle non sia poi così difficile.
Alcuni esempi:
– Già alcune carte di “Magic” implicavano un uso “eretico”: una carta permetteva di lasciare la stanza ed andare a prendere un’altra carta, ANCHE DI UN ALTRO GIOCO, ovunque sul pianete; un’altra doveva essere lanciata dall’alto sul tavolo da gioco.
– Pirates of the Caribbean e Racer Knights of Falconius: Alcune carte sono in realtà fustelle per costruire navi o automobili da corsa.
– Arcadia: In questo vecchissimo gioco esistevano due “mazzi” – uno conteneva, tra l’altro, una carta da usare come segnalino infilandola in un supporto di plastica, l’altro conteneva carte che, messe una accanto all’altra, formavano un percorso;
– Abduction: In questo gioco i giocatori sono prigionieri di un ufo; alcune carte sono stanze dell’ufo (e si usano quindi come “tiles”), altre sono eventi o equipaggiamenti (e si usano perciò come vere carte). Tutte le carte, però, vengono dalla mano del giocatore – il che è più comodo che avere carte evento, carte equipaggiamento e carte che dicono: “Prendi un tile a caso e disponilo in gioco….”
Mi sa che sto confondendo le acque. Si parlava di modifiche permanenti – beh, se le carte sono fatte con quello scopo, benvengano le modifiche permanenti…
Se invece le carte, una volta modificate, non possono essere più usate e rendono necessario comprare un altro mazzo, beh, non credo di essere l’unico a sentire una vocina che dice: “Sfruttameeeentooo!”