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Secondo me la casualità è un fattore che in un gioco raramente dovrebbe mancare, per diversi motivi.
Innanzitutto svaga, scopo fondamentale di un gioco, è vero che può far arrabbiare, ma dà anche soddisfazione, in entrambi i casi sfoga due lati psicologici umani che in qualche modo vanno regolati.
Inoltre la casualità è un fattore normale ed umano, è una realtà; la vita spesso è fatta di molte, moltissime casualità, e tendo a crede che sia più un bene così; il detto che ‘la vita è bella perché è varia’ è inteso come bella perché ‘casuale’, mette il pepe a delle situazioni che tendono ad essere monotone.
Infine. E qui lo dico a bassa voce, potenzialmente aggiunge longevità al gioco stesso, creando una moltitudine di variabili sicuramente più ampia rispetto ad un gioco senza.
Ma come tutte le cose và dosata con moderazione e possibilmente incanalata di modo che non possa produrre effetti disastrosi per il gioco (eheh gioco dell’oca). Ed è qui che si denota anche la bravura di un inventore di giochi, saper dosare al punto il fattore “casuale”, come il sale nell’acqua per la pasta.
Un altro nemico/amico dei giochi, che poco si menziona ma che ha un grande ruolo, è la circostanza rispetto agli eventi; ancora più difficile da imbrigliare e controllare, vuol dire prevedere tutte o quasi le variabili.
E’ anche, se usata correttamente, una grande alleata contro la casualità: in un wargame, ad esempio, si può ridurre l’effetto della casualità posizionando in punti vantaggiosi le proprie unità/modelli (se il mio avversario ha una fortuna sfacciata con il tiro dei dadi cerco di rendergli la vita più ardua se mi nascondo in foresta e gli infliggo un malus al colpirmi, addirittura posso scoraggiarlo e fargli cambiare idea).
Sinceramente io sono prò casualità quando è ben ponderata e moderata; nonostante io sia abbia una discreta tattica nei wargames, gli scacchi e la dama ad esempio mi annoiano, non mi danno particolari emozioni, né in un senso né nell’altro, asettici; quando gioco invece ho bisogno di divertirmi e perché no anche di arrabbiarmi!
Il mio lavoro e i miei colleghi sono già sufficientemente asettici per giocare agli scacchi