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Report parte 2:
LA GENESI DELL’ISOLA DI PASQUA di Mainini
Bello. Veramente bello. Un gioco dalle scelte intense: posizionando un testone devi star attento a:
-quanti punti fai o potresti fare
-dove potresti fare eruttare lava
-cosa permetti agli altri di affondare con uno o due piazzamenti ad hoc
Moltiplicato per il numero di omini in gioco che puoi gestire fanno veramente una moltitudine di cose da valutare.
Per questo ho detto in loco che secondo me è pienamente un gioco da gamers (che magari contesteranno giusto il dado; io no di sicuro)
e non un family. Ero confuso io, figuriamoci un bambino per quanto cresciutello.
L’unico vero dubbio che ho è quello di una non contrastabile interferenza degli altri giocatori nei propri piani. Già ora se metto una statua verso il tuo territorio tendo a metterne una seconda… e una terza… e una quarta, visto che ogni volta faccio più punti. E ciò vuol dire che ogni territorio in realtà ha il terrore della sua fine fin dal primo testone che si affaccia alla sua casellona.
Una volta che il processo inizia difendersi è quasi impossibile e puoi solo capitalizzare al meglio.
Ma può anche darsi che invece una risposta si trova, nei meandri delle possibilità, anche se io non ci sono ancora arrivato.
Lo compro quando esce.
ENRICO IL NAVIGATORE (o qualunque altro nome il caro Paolo voglia tentare di rifilarci, tipo IDE)
Un gioco che ha finalmente trovato la sua quadratura in un turbinio di semplificazioni e approfondimenti strategici.
Il gioco fila bene e non sembra neanche troppo complicato per assere apprezzato da un pubblico vasto.
Rimangono un paio di regolazioni da fare per dare il giusto valore ai vari progetti di navi costruibili (se uscisse pubblicato ora vi consiglio di comprare solo navi da PV ) e per capire se valga la pena scervellarsi per i doni da fare ad Enrico che sono utili solo all’ultimo turno.
Al di là di queste facezie risolvibili in un battibaleno è venuto fuori un gran bel gioco.
Se non compro anche questo è perchè forse me lo regalano.
OLIMPICARDS di Paolo Mori
Si il gioco è carino, divertente, leggero e costa poco produrlo. Ma siamo sicuri che il mondo abbia bisogno di un altro giochino di carte?
Se mi trovassi a comprarlo è solo perchè mi figlia non possiede ancora una copia di UNO.
WAR(QUALCOSA) di Martyparty
Un giocone con troppa roba.
I gioconi mi piacciono, la varietà di scelte non mi spaventa ma Marty ha voluto infilarci un pò troppa roba. Una volta che ci toglie la parte Shogun e la parte Leonardo secondo me scoprirà che gli è rimasto un gioco ricchissimo che attende di essere affinato (sappi però che la barca della pubblicazione è molto difficile da afferrare per questo tipo di giochi da noi amati).
Ci ho trovato però (al di là delle singole carte ed edifici che non abbiamo potuto veramente apprezzare) un paio di scelte o spunti davvero interessanti di cui non sono riuscito a trovarne il gioco ispiratore, se esistesse (spero di no): un sistema di scoring davvero molto valido a parer mio e l’idea di utilizzare direttamente gli omini/soldati come risorse equivalenti al terreno dove sono poste.
Concludo con le mie scuse a Bigal e Elder. Il mio lunghissimo test sull’intera partita a Shadows in the Fog mi ha tolto il tempo di far provare Lalonde al primo (non l’ho provato nemmeno io
) e di scambiare quattro pareri sulle nostre concezioni di gioco fantasy coi secondi.
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
(da Flushed Away)