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Paolo, tu allarghi molto la scena… rispondo e cerco di essere sintetico: avevo già avuto a che fare con Stratelibri per un altro prototipo e la mia impressione, se non di chiarezza assoluta, era stata comunque molto, molto buona. Come dire, nonostante sia alle prime armi già un paio di editori (ad essen) mi avevano suscitato non buone impressioni. Molta saccenza esibita e supponenza, che a prescindere da tutto, fa sempre male a chi la applica. Sempre.
Stratelibri aveva dimostrato entusiasmo ed equilibrio (e il prototipo a loro affidato è finito nel nulla, senza nessuna polemica).
Che sia più economico pagare un gioco così com’è al suo autore è fuori discussione (anche se l’argomento vincente è che ad un autore va riconosciuto il suo gioco perché E’ il suo gioco, non perché è più vantaggioso per l’Editore). E comunque io NON ho inventato Si, Oscuro Signore!, che è la struttura portante del gioco in questione, quindi io non sto avanzando nessuna pretesa di “autore”.
Un “plagio parziale”, per quanto la definizione non vada (giustamente, forse) a genio a Giacomo, non è “l’idea nell’aria”. Sopratutto se chi ha avuto quell’idea il prototipo l’ha visionato. Certo, il mercato ha sfornato diversi giochi Noir, Gangster ecc., oggi e non solo. Esistono decine e decine di giochi di carte, più o meno simili, come si può affermare che ti hanno “rubato” l’idea originale? E in effetti io non lo faccio. Ma “l’idea è nell’aria”… andiamo, non ci credi nemmeno tu.
Qui la questione è semplice: è uscito un gioco con similitudini marcate con un prototipo affidato con fiducia, la chiara sensazione è che sia avvenuta invece un’operazione di “fusione” (legalmente lecita o illecita chissenefrega).
E nessun autore dovrebbe esserne indifferente. La fiducia si guadagna, signori.
Post edited by: Inverno, at: 2008/01/16 18:08