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Plaudo anche io all’iniziativa e condivido quanto detto finora, proprio tutto.
Dalla mia breve esperienza aggiungo…
…che è vero che un gioco è più facile da pubblicare in una nazone se è già apparso da qualche parte. Dal 2002 al 2004 vari editori esteri hanno manifestato interesse per Wings of War, ma nessuno si è davvero deciso. La Nexus ha deciso di fare da sola e a marzo 2004 ha pubblicato il gioco: a maggio è uscita l’edizione angloamericana, a giugno quella tedesca e quella greca, poi si sono più o meno rapidamente succedute olandese francese spagnola polacca russa finlandese/svedese…
…che la cessione del goco all’estero può passare sia per edizioni internazionali stampate dall’editore originale (la maggior parte delle edizioni di WoW in cui cambia solo il regolamento e il bollino con scritto “regole in xxx all’interno), per edizioni locali prodotte dall’editore originale (per esempio l’edizione olandese con scatola in olandese di WoW, stampata da Nexus per PS-Games), con licenze a editori che si stampano il gioco nel loro paese (per esempio l’edizione russa di WoW della Tehnolog). Nel primo caso si prende la percentuale da vendita diretta, nel terzo si dividono gli utili. Il secondo caso noi lo abbiamo regolato come il primo: in fondo è una vendita diretta Nexus, in cui PS-Games si configura più che altro come un distributore…
…che io ho sempre diviso i diritti collaterali provenienti da altre edizioni al 50%, e l’unica volta che mi hanno proposto 10% all’autore e 90% all’editore è bastato un rapido e fermo rifiuto per far correggere al 50% e 50%…
…che questo caso non vale solo per le edizioni estere ma anche per altre edizioni italiane (libri-gioco ripubblicati dal club del libro, ma immagino anche X-Bugs o Prendi e porta a casa ripubblicati da Dal Negro)…
…che tale suddivisione è corretta anche per il caso che l’editore italiano si limiti a 1000 copie tenuto conto che investe su illustrazioni, impaginazione e altro spesso direttamente utili a chi prende licenze: quando la Tehnolog fa le edizioni russe dei prodotti WoW si fa passare i file da Nexus per rielaborarseli localmente, ma usa tutto l’artwork di Auletta/Calì e buona parte del lavoro di impaginazione di Fabio Maiorana, pagati dalla Nexus e la cui esistenza agevola la cessione della licenza. Poi magari sta a voi scegliervi un editore italiano con le spalle più larghe di uno che fa solo 1000 copie…
…che si dividono in questo modo i proventi al netto di eventuali agenti che abbiano mediato la cessione; se proprio si vuole retribuire il lavoro di un autore che procura contratti esteri, si può decidere di retribuirlo “a monte” come se fosse un agente (che nella mia esperienza diretta prende dal 10% al 25% dei diritti d’autore, anche se so che c’è chi chiede di più) e poi di dividere i proventi restanti come da contratto. In fondo, questo rende indifferente il fatto che il lavoro da agente sia svolto dall’autore o da qualcun altro. In verità, per i miei giochi ho sempre fatto da agente gratis anche se ci sono stati editori che mi hanno fatto questa proposta di considerarmi agente dei miei giochi se trovavo io stesso editori esteri, e la trovo ragionevole…
Per ora non mi viene in mente altro.
Salutoni!
Andrea
Post edited by: Angiolillo, at: 2008/01/19 07:33