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Beh, bella domanda. Carta, toner della styampante, elettricità. Forbici, colla, scotch per il prototipo. I francobolli per spedirlo. Libri e film e visite a musei e gite sul posto a Carcassonne o a Puerto Rico per documentarsi o semopluicemente trarre ispirazione, altri giochi che servono a farsi una cultura ludica e a non copiare, spese di partecipazione alle fiere per il necessario aggiornamento professionale… Di tutto un po’. In parte imputabile a ciascun singolo gioco, in parte (ho volutamente esagerato) all’attività di autore in generale.
Per questo il diritto d’autore prevede un regime fiscale semplificato in cui non si tassano tutti i proventi ma solo il 75% (se non è cambiato qualcosa di recente). Si presume, forfettariamente, che il 75% di quello che un autore riceve sia effettivamente unb compenso, mentre il 25% sia un rimbvorso delle più diverse spese sostenute e quindi non vada tassato.