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Quello però rientra nell’attività dell’Editore, e dal punto di vista di questa norma nelle spese di pubblicazione. Se poi l’autore fa anche da redattore, grafico, illustratore, impaginatore o altro, al posto dei collaboratori interni o esterni della casa editrice, può farsi retribuire a parte: di solito non sono rapporti regolati dal contratto di edizione e sono rettribuiti per lo più con pagamenti forfettari, non percentuali. Mi viene in mente un solo caso di illustratori pagati a percentuale, ovviamente per risparmiare: nei primi anni ’90 una piccola casetta editrice americana, la Wizard of the Coast, si è trovata davanti la proposta di un professore di matematica per un gioco di carte collezionabile come le figurine. Purtroppo servivano circa 300 disegni e la WotC temeva di recuperare chissà quando le spese: e allora li ha fatti fare a diversi disegnatori, pare con un contratto a percentuale sulle vendite. Che sono andate decisamente meglio del previsto, arricchendo gli illustratori in questione. Di meno i più bravi, messi a illustrare le carte più rare e potenti; un po’ di più i bravini, molto i mediocri e tantissimo le vere “scarpe” messe a illustrare le carte più dozzinali (e diffuse). Non so se ricordate quanto erano brutte le isole della prima edizione di Magic, fra tutte le terre base… La bazza è durata finché con una scusa del restyling la WotC ha cambiato tutti i disegni alle carte.
Ma sto divagando. Passiamo all’articolo 2 di Mariov, peraltro già sfiorato anche dall’1 che ho citato io, oppure c’è ancora da dire su questo punto?
Post edited by: Angiolillo, at: 2008/01/19 17:46