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#8691
WarAngelo
Partecipante

>Walter: Ultimate Fresbee di Angelo
Un gioco nel tipico stile porazziano che simula lo sport del fresbee, a me fino ad allora sconosciuto. Il gioco dopo qualche spiegazione fila via liscio e sembra di rivedere sul tavolo le situazioni del campo di gioco, che poi ho rivissuto in prima persona nel piazzale dove una coppia che fa 90 anni in due le ha memorabilmente rifilate a tre ragazzotti in un gioco dove si corre incessantemente: grazie Angelo.

Grazie a te Walter.
Bellissima introduzione: mi è sembrato di rivederti “volare” in meta.
“Intercetto di Porazzi che prende al volo un disco avversario, lo rilancia istantaneamente a Obert…. che si tuffa in meta… eeee… riceve! Ecco Obert con le braccia al cielo, in ginocchio stile Platooon e Porazzi che da dietro lo risolleva a mo’ di orsacchiotti di 184cm, tra il tripudio degli astanti!!!!”
Per una coppia lanciatore-ricevitore “che in due fa 90 anni” come scrivi e’ stata una bella scena:)
Ultimate “live” e’ gia’ stato richiesto in altre Con, credo che lo rivedremo spesso.
Per l’ Ultimate da tavolo son stato molto contento che gia’ a Piossasco sian state prese le prime copie: e’ piaciuto a tutti quelli che lo hanno provato e ancor piu’ apprezzato da chi, come te, lo ha giocato anche correndo, lanciando e ricevendo “dal vivo”.

>Il gioco fila bene dicevo ma il premio dato al dado da 6, che e’ gia’ forte di suo permettendo di muovere ben due giocatori, andrebbe limato o controbilanciato, magari da un analogo potere al tiro da 1 (che per contro e’ sfortunato gia’ di suo). La nostra partita dimostrativa e’ stata vinta meritatamente da Jost, che pero’ faceva un 6 praticamente 2 tiri ogni 3!

Nell’ arco di una meta, non una intera partita.
Nel gioco vero si puo’ giocare a tempo (nei Mondiali a cui partecipai a Leuven 1988 erano due tempi da 15 minuti) o la prima che arriva a 15 mete in un tempo inferiore.
Nel gioco da tavolo consiglio la prima squadra che arriva a 3 mete.
In un arco di tempo piu’ lungo la fortuna si bilancia da sola e secondo me ci sta benissimo l’ 1 che fa “scivolare” un marcatore o il 6 visto come “esplosione di energia” che fa scattare contemporaneamente due ricevitori.
E non e’ obbliagatorio, e’ sempre una SCELTA del giocatore che puo’ utilizzare il 6 normalmente.
Con lo “Stile Porazziano” di cui scrivi sopra, cerco sempre di dare giochi facile da apprendere e con “scelte” date al giocatore da gestire, possibilmente divertenti, non a rendere un “perfetto bilanciamento astratto” ma un realismo e un divertimento il piu’ possibile simile a cio’ che accade nella realta’.
Se i tiri di dado fossero tutti troppo simili ogni marcatore raggiungerebbe il suo ricevitore, praticamente sempre.
E il gioco sarebbe un ammasso di giocatori a centrocampo, non “filerebbe via liscio”:)
Preferisco giocare e fare giochi lisci, dinamici, e con una forte dose di “immedesimazione” del giocatore nei personaggi. Ecco perche’ il live rende molto anche per far conoscere un gioco o un sport praticamente sconosciuto. E perche’ gia’ a Piossasco avevo portato diversi tipi di pedine che forse non avevi visto, vedi sotto

>Anche le pedine potrebbero essere difficilmente distinguibili da giocatori anche solo leggermente presbiti.

Per le pedine (per ora, a Piossasco avevo queste), Ultimate mette a disposizione a “scelta” di chi prende il gioco:
-Squadra Rossa calzoni bianchi: ispirati alla storica squadra di Milano, gli Ultireds che avevo “fondato” nel 1988 disegnando logo e maglie, che ho scoperto sono ricordati sul sito della Federazione Italiana Flying Disc
http://www.fifd.it/modules/smartsection/item.php?itemid=39
lacrimuccia, gli ho spedito i dati le foto di quello storico campionato
-Squadra Blu calzoncini bianchi: ispirati alle altissime squadre nordiche, con ricevitori biondi, che hanno ridicolizzato il resto del mondo a Leuven. I Norvegesi vinsero contro gli Statunitensi, molto spettacolari ma semplicemente in media piu’ bassi:)
Ho delle foto mentre ero lanciatore della Nazionale Italiana marcato da questi alberi umani.
Io e Walter non siamo propriamente piccoli,: confronto a quelle pertiche umane sembro un puffo.
-Squadra bianca calzoncini arancioni: dedicati alla Nazionale Giapponese che era semplicemenet fuori di testa.
Si allenavano mettendo uno dei loro al centro, sdraiato pancia in su e lanciavano il disco rasoterra a sfiorare la faccia del malcapitato… Altro che mai dire banzai…:) E ridevano come dei matti!
-Squadra verde, calzoni gialli, calzettoni rossi, dreadlocks, pelle scura: dedicata a tutti gli amanti della frequenza rasta giamaicana che sia nell’ Ultimate sia nei Giochi da Tavolo e’ piuttosto amata…
Nel regolamento, ogni atleta-ruolo e’ ingrandito per spiegare ogni posizione raffigurata sulle pedine e i nomi dei vari tiri, cosi’ per insegnare anche qualcosa di “vero” in un gioco da tavolo

>- Urban Golf di Angelo
Mi son rifatto al secondo gioco, dominando una partita a 6 giocatori che ho concluso concedendomi il lusso di temporeggiarne la conclusione, dall’alto della mia classe di golfista in punta di dito.

Ahahaha… Ho la foto di quando hai stampato il tuo tiro finale contro lo stipite dell’ ultima porta, ovviamente non e’ pubblicata sul PhotoReport;)
http://warangel.it/08i.htm

> Il gioco consiste nel sistemare una serie di buche deformando le carte con lo scotch a mo’ di porte di cricket. Le pedine sono le palline che si muovono con le “stecche” delle dita. Le possibilita’ date ai giocatori sono molto influenzate dalle carte che consentono di ripetere certi tiri, a mio parere queste ultime alterano un po’ troppo il gioco e sono per lo piu’ inutili da meta’ gara in poi, quando i colori delle buche utilizzate aumentano sempre piu’. L’idea di sparigliare i tentativi concessi durante i turni pero’ e’ buona, tanto varrebbe renderla piu’ utilizzabile magari con carte “jolly” di colore neutro.

Il Jolly sara’ in colore neutro, li’ era giallo come il succo di frutta del primo probabile sponsor…

> molto divertente, si attende sempre con ansia il proprio turno di gioco.

Il famoso “Stile Porazziano”:)

> Non so quanti giocatori accetterebbero di rovinare le proprie carte, visti gli effetti dello scotch e delle deformazioni sulle medesime.

Urban Golf e’ nato con le carte piane, ovvero a sparpagliare sul stavolo le basi di partenza e le “buche” di arrivo con vari ostacoli (tipo oggetti vari come suggerisci tu alla fine).
L’ idea di curvare alcune porte a mo’ di tunnel e’ venuta insieme al Berzoni che ha commissionato l’ Urban Golf e serve per “spettacolarizzare il gioco”: in una Convention le carte curvate sono ovviamente dei dimostratori: io stesso le ho riutilizzate molte volte, curvandole, senza mai piegarle.
Rende la scena “tridimensionale”, anche qui una scelta data al giocatore che puo’ giocare con le carte piane o curvate. Personalmente proteggo nei deckshield ogni carta e con tale accorgimento (che vedo usato per ogni gioco di carte) anche il problema scotch e’ risolto:)

>Le pedine svare alcune porte spesso si stoppano contro i bordi delle carte, sarebbero molto + efficienti quelle con i bordi arrotondati, tipo le pedine-auto di Carabande. Oppure concedere la buca semplicemente toccando il bordo della carta.

Come e’ nato il gioco:) Ovvero: l’ Urban Golf simula il Golf in Citta’ con marciapiedi che non sempre hanno il “passo carraio” a facilitarti la salita. Con lo scoch puoi fare il passo carraio e concordare che devi “salire” sulla carta, o semplicemente concordare che basta toccare la carta.
La difficolta’ delle buche la gestisce il giocatore, in base al gruppo di gioco che ha in quel momento.
Secondo me anche questo rispecchia lo “stile porazziano” di cui scrivi.
Cerco di dare delle idee creative per customizzare il proprio gioco: facilissimo e supersemplice se sei con bimbi; piu’ complesso, tridimensionale, difficile, SE VUOI, se sei con giocatori esperti.
Il gioco resta quello ma dai delle idee per personalizzarlo.

>Il vero terreno naturale di gioco di Urban Golf secondo me e’ l’ambiente domestico, va giocato per terra tra il sofa’ e le sedie della cucina, magari con gatto a fare da imprevisto.

Infatti il Gatto e’ raffigurato in una delle Carte:)
Mi e’ piaciuto molto giocare con te, Jost e altri amici intorno al tavolone di Piossasco, mi sembrava di esser al bar a giocare a biliardo, con i boati ai tiri sbagliati e i cori di esultanza per le “magie” nei tiri più rocamboleschi…
Grazie a te Walter e a tutte le persone che son state bene con me anche a Piossasco 08.
Angelo

Post edited by: warangelo, at: 2008/01/21 17:30

Angelo Porazzi Games
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