Rispondi a: Contratto di edizione – punto 3

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#8715
cloquil2
Partecipante

Angiolillo wrote:

Scusate, avevo attivato l’avviso sul thread per sapere di nuovi post… e mi avete ingannato cambiando thread! ;) Ho postato anche sul punto 2.

Io ho sempre avuto a che fare con il prezzo di vendita dell’editore a chiunque acquisti da lui (al distributore, al negozio, al pubblico in fiere o per posta), che essendo variabile nel tempo e a seconda delle situazioni non è mai stato fissato sul contratto. E quindi effettivamente sul fatturato, che è ricostruibile dalla documentazione presente in casa editrice. L’equivoco con il pèrezzo di vendita finale può essere dovuto al fatto che il contratto nasce in ambito librario e lì si fissa effettivamente una percentuale non sul fatturato dell’editore ma sul prezzo di copertina: quello è il dato assolutamente certo, riportabile sul contratto, dal momento che i libri hanno un prezzo fisso (anche per questioni di IVA agevolata assolta alla fonte). Ma nei giochi, dove il prezzo fisso non c’è, ci si rifà al fatturato dell’editore.

Esatto. E’ proprio cosi’.
Gli accordi nel mondo dei giochi erano all’origine di derivazione libraria ma col tempo le indubbie differenze fra i due settori hanno portato a pratiche differenti anche nei contratti.
Il compenso per l’autore viene SEMPRE calcolato in base al prezzo a cui l’Editore lo ha venduto (in qualunque forma lo abbia venduto).

Di rado si ha una percentuale che varia: per esempio x% sulle prime 1500 copie, y% dalla 1501 alla 3000, z% dalla 3001 in poi. Per esempio con percentuale crescente, perché l’editrore sulle prime copie deve ammortizzare i costi fissi.

Io ho esperienza esattamente contraria. La percentuale, nei rari casi in cui varia, varia CALANDO. Soprattuto fra tirature. Ho visto percentuali piu’ elevate sulla prima tiratura e piu’ basse sulle successive.

L’acconto si considera un anticipo su questi soldi, per cui i diritti si pagano solo sopo aver superato tale cifra e per la differenza.

Esatto. Perfetto.
Aggiungo che la motivazione dietro questo anticipo riguarda il lavoro svolto. L’autore ha impiegato mesi a sviluppare il gioco e questo tempo e’ una cifra assoluta che va comunque pagata. Non e’ una pretesa ingiustificata. E’ il semplice e doveroso pagamento per un lavoro svolto. A cio’ si arrivo’ dopo tanti episodi negativi in cui un gioco (o un libro) che non prevedevano l’anticipo, sono poi andati male sul mercato con conseguente scarso guadagno per l’autore. Talmente scarso da non ripagare neanche il tempo fisico impiegato nello sviluppo.
Cito un’esperienza personale: un gioco di ruolo che scrissi tanto tempo fa (2 volumi di 192 pagine l’uno) fu venduto in poche centinaia di copie. Il mio guadagno (lordo) fu di 240’000 lire. Avete idea di quanto ci si mette a scrivere 2 libri di 192 pagine ? Al di la della necessaria ispirazione, ci impiegai piu’ un anno.
Molti autori sono stati bistrattati in questo modo e si e’ arrivati al meccanismo dell’anticipo. In ambito librario, e per autori molto affermati, il compenso viene addirittura pagato PRIMA che l’autore si metta a scrivere. Ovviamente nel mondo del gioco siamo ben lontano da questa prassi.

Talvolta si può invece stabilire che il compenso è a edizione: si fissano le copie e si pattuisce un forfait per tali copie. Anche questo uso deriva dal mondo librario.

Confermo in pieno. Ho visto anche questo.

wallover wrote:
Solitamente gli editori sono sempre in ritardo sia sul report, sia sul pagamento.

MarioV wrote:
A volte purtroppo ciò capita perché sono in ritardo i clienti

Umanamente è comprensibile, giuridicamente non è una giustificazione: a voler essere rigorosi, sulle copie uscite dalla casa editrice la royalty è dovuta comunque, anche se l’acquirente non ha ancora pagato. La necessità di dover a volte anticipare una percentuale di quanto non ancora incassato fa parte del rischio d’impresa – e l’imprenditore è appunto l’editore, non l’autore.

Esatto.
Questo e’ un punto fondamentale.
All’Autore, in quanto tale, non deve essere appoggiata neanche una minima frazione del “rischio imprenditoriale”. I pagamenti senza anticipo, le date di pubblicazione non espresse formalmente e altre pinzillacchere, non fanno altro che “spargere” anche sulle spalle dell’Autore una parte del rischio imprenditoriale. Questo deve essere evitato a tutti i costi. Non e’ solo una teoria: l’ho sperimentato piu’ volte a mie spese.

Dopodiché, ovviamente, nella pratica si aspetta fiduciosi senza star tanto lì a rompere…

Gia’, ovviamente…