Rispondi a: Contratto di edizione – punto 2

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#8725
cloquil2
Partecipante

Figurati, ogni contributo e’ utile, soprattutto da chi parla per esperienza diretta. Sapevo che il thread avrebbe creato un po’ di “sana” polemica ed e’ naturale che certi sfoghi saltino fuori, mi auguro con esiti salutari…

Naturalmente. Se da un lato mi scuso per il filo di sfogo dall’altro mi auguro che questi spunti siano utili. Se non altro utili alla discussione.

Per Shipyard, peccato. Saprai che case come la Queen (ma anche altre) ricevono circa 400 proposte all’anno e pubblicano 4-5 giochi. Quindi una media realizzativa assurdamente bassa, ma giustificata. Vederci rifiutare un gioco e’ la norma, purtroppo, e non l’eccezione.

Non so se questo discorso era previsto, ma nell’ottica di condividere l’esperienza con gli autori “giovani”, questo e’ un punto da sottolineare: le case editrici ricevono una quantita’ di prototipi sovrumana. Hanno l’imbarazzo della scelta (sul serio) e in generale l’offerta supera di circa 100 volte la domanda (credo che ben pochi settori siano in queste condizioni).
Per questo vorrei insistere su un punto: dal punto di vista di un editore hanno molto piu’ appeal non i giochi “belli” ma quelli che hanno migliori chances sul mercato (ovvero Trivial Pursuit vende 1000 volte piu’ di Caylus). Non voglio dire “scrivere un trivial”, ma provare a mettersi nei panni di un editore prima, durante o dopo aver partorito un idea rendera’ sicuramente il vostro prototipo molto piu’ appetibile.
E’ un discorso lungo. Ci facciamo un Workshop a Berceto?

Considerando poi cosa ho intravisto di tuo a Piossasco e i commenti di chi ci giocava, scommetto che presto vedremo altri bei giochi targati Cioni.

Grazie!
Un po’ e’ una cosa collegata col mio stato d’animo. Scrivere giochi o videogames e’ il mio sistema di sfogare la rabbia o la delusione. Ovvero: piu’ sono inc*****o piu’ mi vengono fuori giochi belli!

Chiedo comunque scusa per i post negativi e depressi.
Mi sono un po’ lasciato andare…