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Ha ragione Phoenix, è complesso e costoso. Su una produzione come la Guerra dell’Anello, poi, c’è addirittura un ulteriore passaggio… Prima un disegnatore che progetta le miniature appunto facendone dei disegni su carta. Poi uno scultore già pratico di plastica (deve sapere tutto di linee di giuntura per consentire modelli divisibili in due mezzi stampi agevolmente apribili) che trasforma i disegni in statuette diverse volte pèiù grandi del definitivo. Poi da lì si passa a pantografare le statuette negli stampi, eccetera.
Gli stampi Atlantic li ho visti… li ho ritrovati io… sono bellissimi, era pre-computer. Costosissimi per forza. Rifinit ia mano con pazienza infinita…
La Nexus ha usato quelli, per rifare gli Atlantic, ma c’è anche chi ha fatto riedizioni non autorizzate con stampi in bronzo: per esempio la spagnola BUM. Gli stampi in bronzo costano molto meno, ma ogni volta che li usai rischi che sia l’ultima per via di un rischio di usura elevato. Il livello di dettaglio è forse un filino più basso, ma ci si può stare.
C’è chi ha provato a usare la resina, ma è costosissima e nei pezzi piccoli le bolle fanno grossi danni (c’era un Mussolini dell’Atlantic, riedizione pirata, fatto a Livorno in resina, che aveva una bolla d’aria nella mano tesa a saluto romano… sembrava che facesse le corna! ).
Un’alternativa più economica è fare figurine “piatte”, stile Norimberga. Per esempio con la Qualitygame abbiamo pubblicato “Algoritmo” di Giacomo Dotta con miniature di computerini umanizzati che correvano, disegnati da Dario Calì e realizzati in plastica stile “soldatino di carta”. C’eravamo rivolti alla Dice & Games, che ce le ha realizzate bene e direi a prezzi ragionevoli. Certo, sono passati… 15 anni? E comunque una statuetta a tutto tondo è in effetti un’altra cosa.
Ciao ciao!
A.