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Provo anch’io un breve resoconto dei giochi giocati. Sono felice di essere riuscito a provare almeno un gioco di ognuno, a parte del Wentu (che però posso provare ogni settimana), degli Acchittocca (che però avevo provato a Piossasco) e di Carlo Frittoli (che però si è dimenticato i giochi a Berceto, quindi rimedierò!).
MOUSE FAME – Carlo Lavezzi
Giochino di carte quasi banale dove ognuno interpreta un topo misterioso (cioè ruoli segreti) alla caccia della dispensa più ricca. Sicuramente intrigante la versione a coppie, giochino light simpatico ma manca un po’ di verve e risulta un po’ ripetitivo. So che già dal secondo test è stato aggiunto qualcosa. Troppo sbilanciato in favore di Ciccio .
SCALATA ALLA VETTA – Davide Rigolone (Dargon)
Altro giochino di carte, sempre giocato a coppie, giusto un filo più impegnativo. L’idea e gli spunti sono buoni, ma ha la pecca di non offrire nessuna piccola strategia oltre il turno corrente. Ho giocato solo qualche turno portando sciagura alla mia cordata, quindi non posso dire molto di più.
DADOZZO – Davide Rigolone (Dargon)
Piccolo puzzle di dadi, immediato e intelligente. Con un proto un po’ più fruibile (dadi grandi il doppio) e un po’ di cazzabubbole (qualche simbolino particolare, un bonus per chi usa tutti i dadi o fa delle combo) può fare la sua bella figura sullo scaffale. Sennò da ripensare in versione carte quadrate (un mazzo da cui se ne estraggono tot da combinare… magari con un elemento di push your luck.. se vuoi te ne parlo).
TALES OF DARKANE – Marco Valtriani (Iz)
Idea davvero bella (un simil collezionabili con duellanti e tecniche di scherma) ma… non funziona. Il gioco è troppo piatto e lineare per simulare uno scontro. Aggiungere pathos q.b.
IN NOMINE PATRIS – Marco Valtriani (Iz)
Questo invece funziona ma non è originale . Un gioco di piazzamento e spiazzamento che per i tre turni che ho giocato mi ha dato l’impressione di essere un po’ frustrante e di non offrire molte strategie alternative. Per ammissione del suo stesso autore, pensionabile (per raggiunti limiti d’età).
IL GIOCO DEI MAGHI – Marco Valtriani (Iz)
Idea partorita a Berceto: giochino di piazzamento dadi e mini-maggioranze con alcune dinamiche che meritano di essere sviluppate. Da compensare la sfortuna ai dadi e da sistemare o eliminare la seconda fase, quella di modifiche al piano di gioco (che rischia di essere cervellotica ed inoltre inutile)
AVALON – Carlo A. Rossi
Un german leggero con qualche anno di sviluppo alle spalle, ed una meccanica di spostamento per votazione originale e divertente (anche se forse meno ‘tesa’ di quanto avrei voluto). Alcune cose (il movimento su tessere già scoperte, l’assegnazione degli obiettivi) vanno un po’ limati. Il rischio è quello di avere molto poco controllo sul movimento generale. Domanda: perché c’è il limite max di due cubetti per votazione?
DADI – Alex Zucchini (che poi è Carlo Rossi, come sanno tutti)
Giochino leggero in stile Zoch, con aste coperte di carte per prendere dadi e carte speciali. Il genere mi piace molto ma qui ci sono troppi elementi casuali (dadi) e nascosti (le carte) per imbastire anche un minimo di tattica. Da riprovare con dadi poliedrici.
CICLISMO – Marco Rossi
Gioco curatissimo dal punto di vista dei dettagli sul ciclismo (ma to’), che permette di simulare sia corse a tappe che in linea. La meccanica di base è però troppo tabellosa e allo stesso tempo affidata al caso per risultare interessante o divertente, almeno per i miei gusti.
PECORELLE – Simone Luciani (Magobaol)
German purissimo, poche regole e una discreta profondità, con belle scelte da fare. Ho qualcosa da ridire forse sulla rigiocabilità, visto che la situazione di partenza da cui si dipana il gioco è sempre la stessa.
INCA – Simone Luciani e.. (Magobaol)
Un’idea brillante (lo scambio delle province) su cui ormai si è stratificato un orpello di meccaniche traballanti, in un’orgia di colori e polimini. Ripartire da capo.
MIP – Piero Cioni (Cloquil)
L’anti Battlelore. Che devo dire? Ricco e interessante, con molte idee originali (prima tra tutti la gestione della magia) e una grossa espandibilità in tante direzioni. Bello ma mi lascia perplesso il sistema di movimento ad obbiettivi. Spero di vederlo presto in circolazione
LA ISLA CHUPITA – Davide Finotto (Cino)
Beh, come il nome lascia intuire, è un drinking game. Poco di più di un gioco dell’oca con l’aggiunta di chupitos e rum&pera. Sembra destinato ai bar o a qualche marca di superalcolico. Sull’eticità dell’operazione ho qualche dubbio, sulle meccaniche niente da obiettare (la semplicità regge al quinto chupito, e questo basta), sul successo possiamo scommettere molto di più di qualsiasi altro palloso german game che potremo mai inventare.
GIOCO DI DEDUZIONE – Luca Coppola (Schopenhoffen)
Un’idea molto originale, ma il mio cervello è andato in fumo al secondo turno cercando di tenere traccia delle informazioni. E’ stato rivisto successivamente grazie al contributo di Carlo F., e non so come sia cambiato. Per me sarebbe un casino da bilanciare. Particolare la sensazione di avere un pedone in mezzo alle gambe
PESTE – AAVV
Gioco nato da uno sforzo collettivo notturno. Ha retto ad una sua partita e questo per quanto mi riguarda è sufficiente.
TINKUL – AAVV
Un nome censurabile per un gioco con del futuro (oltre che del passato). Il progetto Hammurabi è riaperto e la ripartenza è buona.
Grazie infine a chi ha provato i miei giochi e mi ha dato feedback preziosi.
Post edited by: paolo, at: 2008/04/15 17:40