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Pensavo che il mio essere disfattista si abbinasse alle occasioni per cui esserlo o meno. Ma non sei la prima persona che pensa che in realtà sia un pò lunatico, Karl
Facciamo un bel discorso di gruppo che tratti di cooperativi visto che gli interessati abbondano? Ok. Parto io.
I cooperativi in realtà non sono niente altro che dei solitari da fare in gruppo.
Shadow over Camelot, per quanto ne dica Iz, è esattamente un solitario strano da fare con le carte condito da molta fuffa.
L’unica cosa che non mi garba di quel gioco è che la fuffa aggiunta non confonde abbastanza le acque per indurmi a immergermi veramente nell’ambientazione invece che stimolarmi a fare semplici calcoli.
Per fare un solitario bisogna concepire qualcosa di simile ad una semplice intelligenza artificiale che porti avanti da sola il “dark side” del gioco che il giocatore multimente deve sconfiggere.
In genere quell’intelligenza non può essere molto di più di un generatore casuale di eventi da affrontare, fossero essi un sette rosso da dover impilare sotto un otto nero o un avanzamento di tempo in una delle quest come in SoC.
Il problema dei cooperativi è che non sempre un insieme di teste agisce meglio di una sola con le idee chiare. Se le informazioni a disposizione vengono condivise fra tutti, e se sono semplici da elaborare, il classico giocatore elaboratore potrebbe tirare sempre fuori la soluzione migliore e, di fatto, non far giocare gli altri. A meno che non si accontentino di un “gioco da compagnia”.
Per trasformare un solitario in un VERO gioco collaborativo si ha quindi necessità di almeno una di queste due cose (ma non sono stato a rifletterci troppo, potremmo trovarne altre).
1) La NON conoscenza di tutte le informazioni
2) Un numero di informazioni eccessive perchè vengano valutate da una singola persona
SoC opta per la prima soluzione. Vi chiede di non condividere le informazione fra voi. E lo fa sottovoce, senza proporre punizioni per chi sgarra.
Ma ciò non basta.
Quindi, colpo di genio, inserisce il dubbio!
“Attenzione alle informazioni che condividete! Qualcono fra voi potrebbe volerle nascondere! Potrebbe tradirvi!”
Se qualcuno fra voi ha provato a giocare a SoC in otto potrebbe essersi reso conto che con tutte le informazioni in vostro possesso, mancando il dubbio sull’eventuale presenza del traditore, si potrebbe praticamente chiudere sempre vincendo il gioco.
Io preferisco fare collaborativi che si basino sulla seconda possibilità. Ma l’inserimento del fattore sospetto fra i giocatori è un elemento di grande effetto!
A voi
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
(da Flushed Away)