Rispondi a: vorrei fare un cooperativo

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#9293
crisi
Partecipante

complimenti cricsi (che nome…)

Molto più banale: crisi, che sta per Cristiano Sili. Ah, e… se hai bisogno di playtester per il tuo jenga cooperativo in cui le donzelle cercano di distrarti, considerami a tua completa disposizione. Vivo in Toscana, ma mi sposto volentieri. :)

La tua personale AI è identica a quella del gioco sugli zombie (zompa verso il più vicino), vero?

In Quarantena, si. E, in caso di parità, il mostro muove verso il più ferito. Nel nuovo progetto, mi riservo di considerare ogni buona idea che dovesse presentarsi.
E’ vero, il fatto di puntare verso il bersaglio più vicino rende l’AI molto lineare; ma, appunto perché il nemico è numeroso occorre semplificare le operazioni “automatiche” svolte durante la fase del dark side; fase che, in Quarantena, sono riuscito a snellire parecchio. Ovviamente, la scelta dell’ambientazione è nata anche per giustificare la “stupidità” degli avversari.

Una vera AI, in effetti, dovrebbe reagire al comportamento dei giocatori; e valutare una serie di parametri come il vantaggio posizionale (tu hai uno spadone grossissimo e quindi ti attacco da lontano; tu lanci incantesimi devastanti e quindi ti arrivo nel muso), la convenienza o meno di combattere (fuggo per recuperare energia) etc.
Ci sono alcuni spunti interessanti su come affrontare questo argomento, all’interno del forum di bgdf.com: per chi non è allergico all’inglese, lascio un paio di link.

http://www.bgdf.com/tiki-view_forum_thread.php?comments_parentId=15132&topics_offset=4&topics_sort_mode=lastPost_desc&forumId=34

http://www.bgdf.com/tiki-view_forum_thread.php?comments_parentId=13623&topics_offset=37&topics_sort_mode=lastPost_desc&forumId=34

Tuttavia, pensavo di sviluppare un sistema di “vera” AI proprio per il mostrone finale del nuovo mio progetto; che, essendo da solo, ben si presta ad una gestione più raffinata.

Quanto al punto cooperativi vs semicooperativi, io credo che il gioco debba offrire la possibilità di scegliere. Alcuni giocatori trovano insensato doversi scannare alla fine o temere il tradimento di un compagno; altri non hanno stimolo a partecipare ad una sfida in cui la vittoria è semplicemente condivisa.
Nel caso di Dead of Night trovo giustificatissima la scelta dell’autore: quanti di voi sarebbero pronti a rischiare davvero la vita per dei perfetti sconosciuti mentre la città viene invasa dagli zombi? Per come la vedo io… mors tua, vita mea.

In Quarantena, e nel suo epigono, offro semplicemente la possibilità di scegliere tra varie modalità di gioco con obiettivi differenti. Ma quello che a me preme ricreare, come dicevo nell’altro post, è appunto un sistema dinamico che circondi i giocatori. Mostri che se ne vanno in giro o ti danno la caccia, e cose che succedono modificando l’ambiente intorno a te.

PS. Ma quanto è bella la grafica che hanno fatto a Ghost Stories!?

Non l’ho ancora vista. Rimedierò appena terminato questo ennesimo post-fiume. ;)

Secondo Bruno Faidutti nel suo articolo sui migliori giochi de 2008 dice l’anno prossimo ci sara’ una invasione di giochi cooperativi

La cosa mi rende molto molto felice. Mi sembrava di aver notato una certa tendenza nel mercato, ma temevo di sbagliarmi…

Bene, via… direi che anche per oggi sono riuscito ad essere sufficientemente logorroico.
Non mi scuso neanche più per la lunghezza dei post: se volete che sia più conciso, il consiglio è quello di bannarmi… :laugh:

Cristiano

"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."

(James P. Carse – da "Giochi finiti e infiniti")