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Boh, devo ammettere che su questo punto ho un po’ cambiato idea. Mentre sono ancora dell’opinione che un gioco come quello di Iannone (non volermene) sia onestamente difficile da piazzare (ma se lo fai è un colpaccio) presso un editore, mi sono convinto che la cosa importante è sapere a chi si vuole proporre il gioco.
E’ forse inutile e stupido proporre un giocone ad una nuova e piccola casa editrice, o ad un editore che produce solo giochi di carte. Questo a prescindere che tu sia un autore ignoto o noto. Ma è altrettanto assurdo andare con un gioco con tre carte e due pedine ad un editore che fa della “Fuffa” (cioè della ricchezza dei materiali) il suo cavallo di battaglie.
Personalmente mi è successo qualcosa di simile in due presentazioni ad editori di due giochi diversi, ma entrambi poveri di materiali (cosa che ritenevo essenzialmente un pregio). Uno mi ha guardato le tesserine di cartone e mi ha detto: “E se fossero miniature?” “E non si potrebbe aggiungere una board?” (poi non se ne è fatto niente, ahimè… ma è stato bello). L’altro ha visto il mio giochino di carte e mi ha detto: “Bello, ma costruisci un gioco attorno aggiungendo questo questo e quest’altro… poi ne riparliamo”.
Certo, aggiungere roba è più facile e meno doloroso che togliere.
Quindi:
– importantissimo sapere a chi stai proponendo il gioco, e regolarsi di conseguenza (proponendo eventualmente eventuali modifiche di materiale, tema, ecc)
– per un autore ignoto è più difficile essere presi sul serio, ma se il gioco merita non abbiate nessun timore.