Distribuire un gioco

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  • #38726
    PaoLo
    Partecipante

    Risposta breve: lascia perdere.

    Risposta appena più lunga. I vantaggi di rivolgersi a un editore sono:

    – pensi solo a una cosa, cioè a fare un gioco che funzioni
    – cioè non pensi a illustrazioni, grafica, preproduzione, produzione, distribuzione, promozione, aspetti commerciali e fiscali.
    – il gioco esce sicuramente meglio di come l'avresti fatto con le tue manine
    – gli editori funzionano come un filtro, cioè ti dicono se effettivamente il tuo gioco è valido per il mercato (non voglio dire: 'bello') oppure no. E' una funzione che non puoi svolgere tu, i tuoi amici, o “le tante persone a cui l'hai fatto provare ed è piaciuto a tutti”
    – se il gioco è bello, è facile che ci guadagni più soldini di quelli che avresti fatto con un'autoproduzione
    – se è brutto, ne hai persi infinitamente meno

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #38727
    PaoLo
    Partecipante

    Scusate, nella fretta non avevo nemmeno notato che ero in un thread dove altri hanno già abbondantemente spiegato perché NON AUTOPRODURRE.

    Ora ti spiego perché autoprodurre:

    – non hai lavoro, quindi hai un sacco di tempo libero
    – strano che non hai lavoro, perché sai fare un sacco di cose, tipo game design, grafica, product management, marketing, etc
    – amen se non hai lavoro, perché hai comunque un bel gruzzoletto che ti puoi permettere di perdere investire col tuo gioco nel cassetto.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #38729
    LoP
    Partecipante

    Beh, le cose non sono mai così semplici…una sgrossatura in categorie va fatta per forza, però alla fine ogni umano ha una storia a sè.
    Per esempio potresti autopubblicare perchè sei un designer industriale, hai una certa confidenza con le dinamiche di un processo di produzione, hai una competenza di livello professionale per quanto riguarda la grafica, sei già autore di una serie di stampe particolari di nicchia che alla fine hai deciso di autoprodurre, ti muovi per questo in giro per diverse città italiane curando la tua distribuzione selezionando i punti vendita al dettaglio, pensi che avresti spazio per proporre anche altri prodotti oltre alle stampe, hai avuto un'idea carina per un gioco da tavolo e hai ragionato sull'importo dei costi di produzione, pensi che le qualità intrinseche di un prodotto sono la vera sostanza del prodotto stesso, ma ti sei reso conto che un marketing ragionato rende più di una buona idea (basta pensare alle vasche da bagno con lo sportello), hai già una partita iva…
    Di quello che hai scritto condivido in pieno una frase: “strano che non hai lavoro perchè sai fare questo, quello e quell'altro ancora” (non ho il post sotto gli occhi e vado a memoria, perdonami, comunque il senso era quello…e già: me lo dico ogni giorno anch'io, comunque se puoi offrire tu impiego alle mie estesissime competenze contattami pure perchè sono davvero interessato :)

    #38730
    PaoLo
    Partecipante

    Devi perdonarmi LoP, ma a volte eccedo nelle funzioni di 'gatekeeper' di questo sito che mi sono auto-attribuito. Se tutte le condizioni di cui sopra si riferiscono in effetti alla tua persona, direi che rientri nella strettissima nicchia di persone a cui potrei dire “si, potresti valutare l'autoproduzione” ;-)

    Purtroppo al momento non ho nessun lavoro da offrire… Ma se mi mandi un link al tuo portfolio lo sbircio molto volentieri.

    Se ci sarai a Roma, ci vediamo là (e ti offrirò pure una birra riparatrice).

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #38734
    LoP
    Partecipante

    Ma scherzi? Mica ti devi scusare di niente.
    Sui forum e tra persone che non si conoscono si possono solo scrivere affermazioni di principio, in senso generale: sta a ciascuno ricollocare l'affermazione all'interno della propria singola realtà e non prenderle come se fossero un attacco personale… e mi pare (ahimè) che la tua affermazione fosse piuttosto valida :)

    #38737
    LoP
    Partecipante

    Secondo me (…) la scelta di autoproduzione dovrebbe nascere da una qualche necessità pratica e non da “gli editori non me lo pubblicano”, perché se così è sarebbe il caso di farsi venire il dubbio che il gioco possa non essere buono quanto sembra (ovvio che gli editori possano sbagliare, ma “qualche” idea sul mercato ce l'hanno) o che si sia puntato sull'editore sbagliato, e sia il caso di impiegare il tempo a cercarne un altro, piuttosto che a tentare di autoprodursi, che non è semplice (…)”

    Quello che dici ha molto senso, ma non un senso assoluto:
    Un editore in quanto tale affronta un mercato con numeri importanti e per gestire questi numeri è legato a canali distributivi che funzionano secondo certi meccanismi.
    Il tuo gioco potrebbe essere gradevolissimo e anche funzionare benissimo se gestito in un mercato con una distribuzione specifica, che però non esiste proprio perchè è fuori dai grandi numeri.
    Da un lato questo significa che non riusciresti a fare grandi numeri;
    Dall'altro significa che se questa distribuzione te la crei tu, non solo riesci a calibrarla esattamente sul target di tuo interesse, ma anche che emergeresti in quel mercato perchè saresti senza concorrenza immediata.
    Insomma ci sta che un gioco non sia adatto ad un editore perchè il suo canale non lo assorbirebbe bene, oppure non produrrebbe i numeri importanti necessari per lui, ma anche che il gioco sia carino e gradevole per determinate realtà, e che quindi reggerebbe una distribuzione di numeri più ridotti, insignificanti per un'azienda ma comunque da non trascurare per un singolo.

    Il resto delle valutazioni si gioca su cose del tutto diverse e lontane dalla bontà o meno del gioco: la domanda non è più “il mio gioco è bellissimo oppure fa schifo?” ma “vale la pena, ha senso, intraprendere tutta la serie di azioni e di costi necessari esclusivamente per produrre e vendere un solo gioco in scatola?”.
    Ed è la stessa domanda se ti chiedi se vale la pena aprire un chiosco per vendere la pizza, cosa sulla quale purtroppo e paradossalmente (ed è il disastro di questo Paese) la bontà o meno della pizza è tra i dettagli meno determinanti.

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