Salve ragazzi, pur conoscendo l'esistenza della community di inventoridigiochi.it da svariati anni (ogni tanto venivo pure a stalkerarvi un po') non mi son mai prodigato ad iscrivermi, non avendo alcuna idea di sviluppo giochi e rimanendo sempre un po' ai margini del mondo boardgame (solo da poco abbiamo creato una comitiva attiva a riguardo). Poi però qualcosa è cambiato. Sostanzialmente sono uno storico (ora al dottorato) afferente ad un campo detto public history. Per l'Italia è un campo di studi davvero nuovissimo ma altrove (segnatamente in USA) molto sviluppato che consiste, brevemente, nell'idea di utilizzare altri strumenti e media per raccontare la storia, rispetto al classico libro accademico (che, diciamocelo, siamo in tre a leggere e spesso per obblighi). Da questa ricerca, interesse, è nata due anni fa l'idea di creare un boardgame sul fenomeno migratorio da una prospettiva al contempo attuale e storica. Il progetto è stato anche presentato, sotto forma di poster (in immagine), in due conferenze di settore (del mio, non quello dei boardgame) ma fine lì. Il problema è proprio che – pur terminato nella definizione del regolamento – non capisco come renderlo tangibile e se di suo può essere interessante (è qualcosa portato avanti con un illustratore ma a “tempo perso”). Per questo mi son deciso a fare il grande passo e provare a capire da voi esperti se la cosa è fattibile, in che direzione spingerla ecc. Ora visto che questo post è a metà tra una presentazione personale e quella di un'idea non so se la sezione sia quella giusta, nel caso spostate pure senza problemi.
Ciao, non si capisce bene dove siete arrivati con il prototipo. avete un'idea, vedo la plancia con connessioni, tracciati e diverse valute. avete già delle carte. e parli di un regolamento. esattamente cosa vi manca? avete già stampato e ritagliato il tutto e fatto dei test?
Ci manca capire quanto l'idea e il regolamento (a livello basic direi che le carte vengono usate come in Twilight Struggle, mentre la meccanica del giocatore migranti è a se) siano davvero interessanti e fattivamente realizzate. Le carte, pur tutte scritte, non son tutte disegnate dato che l'illustratore non vuole (direi giustamente) perdere la vita su una cosa che non sappiamo se può o meno avere effettiva pubblicazione. E dai primi contatti con gli editori questi si son interessati all'idea e hanno voluto vedere il regolamento (ma non ho ancora responsi a riguardo) ma nessuno ha richiesto l'invio di un prototipo o dirci “l'idea ci piace ma aggiusterei le meccaniche qui e lì” (che è poi la cosa che più ci sarebbe utile data la basilare conoscenza che abbiamo in fatto di boardgame).