I gochi esprimono un’idea?

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  • #1031
    IlDavid
    Partecipante

    Quando fate un gioco, quando lo pensate, voi esprimete un’idea o un’opinione su qualcosa? Per esempio, io ho pensato ad un gioco sul commercio edove dico: i cinesi stanno rovinando l’economia… e lo dico attraverso il gioco, cosi che chi ci gioca capisce che se assumi o vendi o compri da un cinese, il mercato va in casinoa e tutti ci rimettonoe. Non impedisco la cosa ne dico che sia effettivamente sconveniente come scelta, ma faccio capire che sono alla base della crisi.

    Ora a prescindere dalla condivisione della mia idea, voi quando progettate un gioco, esprimete qualcosa? Secondo voi gli autori che pubblicano, lo fanno?

    Pubblicare un gioco e’ quindi arte? come lo e’ la musica o le altre discipline dove viene espresso qualcosa?

    #10687
    Mariov
    Partecipante

    Mah… Secondo me la maggior parte dei giochi no.
    Normalmente nascono con l’intento di appassionare, divertire o far pensare la gente… ma solo a come vincere.
    E secondo me, personalmente, va bene così: mi sta bene che alcuni giochi, talvolta, comunichino delle idee (per esempio, sull’ambientalismo, il risparmio energetico, l’aiuto alle popolazioni del terzo mondo ecc), però non credo che sia il caso che un autore usi il proprio gioco per propagandare le proprie idee politiche.

    Mario Sacchi - Post Scriptum
    http://postscriptum-games.it
    Il mondo è bello perché è Mario

    #10688
    wallover
    Partecipante

    Io invece credo che sia possibile. Andrea Angiolino ha fatto un gioco sul commercio equo e solidale che illustra e applica alcuni “semplici” principi economici. Attraverso il gioco si possono far comprendere meccanismi complessi, sperimentando senza rischi. Dossena diceva che giocando a Monopoly venivano fuori tutti i pregi e i difetti del capitalismo. La lista sarebbe lunga, come l’Antimonopoli o Lotta di Classe…
    Ovviamente il gioco deve essere, come dice Mariov, coerente col tema, appassionante e ben concepito, e lì sta il difficile.

    Riferito al tuo tema, considera che questi squilibri produttivi sono in perenne movimento. Gia’ da qualche anno in Cina si verifica un fenomeno che e’ indicativo: i lavoratori sono sottopagati (o meglio, sono pagati il “giusto” per quanto riguarda la loro situazione, che e’ diversa dalla nostra); ma sempre piu’ spesso la fabbriche si trovano improvvisamente senza mano d’opera perche’ proprio l’estrema necessita’ di soldi li fa migrare verso aziende che garantiscono uno stipendio appena superiore, o tornare alle campagne quando l’economia frena. Poco alla volta i salari aumentano, e quando i costi di produzione-trasporto non saranno piu’ competitivi il fenomeno si normalizzera’.

    Spero di averti dato qualche spunto, ciao WO

    Walter Obert

    #10689
    Rhodry
    Partecipante

    Credo che a posteriori si possa scoprire che, in effetti, il gioco ripropone nel piccolo dinamiche normalmente osservabili nella nostra società.
    E, del resto, come potrebbe essere differente? Del resto sono gli uomini a creare i giochi, quindi le regole della nostra società, le opinioni e le idee, in qualche maniera passano.

    Però credo che costruire ‘a priori’ un gioco su alcune nostre opinioni possa rivelarsi un errore.
    Angiolino non è l’unico che ha fatto esperimenti del genere.
    Anche l’ASL di MIlano, ad esempio, ha costruito un gioco per combattere le tossicodipendenze e, sinceramente, il gioco fa schifo!

    Come mai? Secondo me perchè in questi casi si vuol dare maggior peso “all’idea”, e non al gioco o al divertimento in sè.

    Del resto però è poi il mercato che decreta il successo o meno di un gioco.
    Ma credo anche che sì, ci possono essere giocatori che acquistano il prodotto per l’ide che vuol fare passare, ma la maggior parte dei giocatori acquistano allo scopo di divertirsi!

    #10692
    wallover
    Partecipante

    I maggiori esempi negativi si trovano in quei giochi che riportano la nefasta etichetta: EDUCATIVO. Utile esca per accalappiare utenti frettolosi o male informati, spesso l’intento sovrasta quello ludico e cancella il valore educativo del gioco in se’.

    Walter Obert

    #10693
    Rhodry
    Partecipante

    wallover wrote:

    I maggiori esempi negativi si trovano in quei giochi che riportano la nefasta etichetta: EDUCATIVO. Utile esca per accalappiare utenti frettolosi o male informati, spesso l’intento sovrasta quello ludico e cancella il valore educativo del gioco in se’.

    Completamente d’accordo!

    #10699
    Linx
    Partecipante

    Raramente faccio un gioco per esprimere un’idea.
    Però spesso integro nel gioco la mia visione estesa delle cose, non dimenticando gli aspetti più crudi della cosa.
    Se volete fare i gaudenti cercatori d’oro di frontiera americani nel mio gestionale non vi faccio dimenticare che quell’oro lo cercate sulle terre assegnate dai bianchi coloni agli indiani.

    In un’economico moderno ho proprio inserito il sovrasfruttamento delle risorse terrestri e l’inquinamento procurato dalle nostre società che mettono l’economia davanti a tutto.
    Il gioco però è un gioco economico e per vincere devi fare quello che succede normalmente, col minimo indispensabile di controllo per non subire una catastrofe totale, aspettando che anche gli altri si adeguino, per non rimanere svantaggiato solo tu, portanto il mondo sulla soglia della rovina. Titolo: Until the end (of the world)

    Dove stiamo andando?
    Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.

    (da Flushed Away)

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