IDEAG 07: ritorno alla Prosa.

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  • #499
    crisi
    Partecipante

    Dopo un rocambolesco ritorno a Firenze (durante il viaggio in treno abbiamo scoperto, tra le altre cose, che il biglietto e la relativa prenotazione erano validi per Venerdì 12… maledetta bigliettaja in carne ed ossa, cosa pensava: che saremmo tornati indietro lo stesso giorno in cui andavamo a Torino?) mi trovo a fare velocemente il punto di quella che per me & Sabrina -la mia massiccia guardia del corpo- è stata un’esperienza nuova e sorprendente.
    Sebbene fossi entusiasta all’idea di trovarmi circondato dalla creatività di tanti spiriti affini, scoprire un ambiente così simpatico ed accogliente è stata una piacevolissima sorpresa. Avrò modo, se una morte prematura non mi stronca nei prossimi giorni, di esprimere più approfonditamente le mie impressioni ed emozioni; altresì mi auguro che, ora che CriSi ha acquisito concreto sembiante dietro il vaniloquio dei suoi post, avrà a giovarsene anche il mio dialogo con la comunità virtuale cui sono orgoglioso di appartenere.

    Ma adesso permettetemi di sintetizzare in alcuni punti quel che più mi urge esprimere:

    – Innanzitutto debbo scusarmi profondamente con quanti non sono riuscito a salutare, jeri, durante la nostra fuga precipitosa: Mariano della What’s Your Game? è comparso per avere alcune informazioni su Quarantena proprio 10 minuti prima dell’ora in cui il bus sarebbe passato per portarci alla stazione. Dopo una febbrile presentazione del mio prototipo sono stato costretto non solo a concludere frettolosamente una chiacchierata interessante; ma anche a fuggire verso la fermata, salutando solo quelli che incontravo o che riuscivo a scorgere da lontano. Probabilmente, sia Mariano che voi tutti avrete pensato che a Firenze siamo dei cafoni; forse è vero, e chiedo venia: ma se perdevamo quel bus avremmo perso inevitabilmente il treno per cui (non) avevamo prenotato…!

    – In secondo luogo vorrei ringraziare Wallover per la calorosa ospitalità, Lycaon per il passaggio di benvenuto, Tinuz per aver sopperito alla mia timidezza presentandomi (appunto) Mariano, Morsac e tutti gli altri numerosi esperimentatori di Quarantena per i consigli lucidi e preziosi…

    – Infine, mi rammarico sinceramente per non aver potuto provare i numerosi prototipi che m’incuriosivano, ma Quarantena mi ha tenuto piuttosto impegnato; in questo caso devo ringraziare Sabrina (o CriSi2, come più spesso la sentivo appellare) che è stata davvero un mio doppelganger nello spiegare il regolamento e gestire le partite, e mi ha concesso di astrarmi per qualche breve pausa.

    Tra i prototipi altrui sono riuscito a provare solamente Tsunami, del simpaticissimo Franco Rossi; il gioco degli stercorari di Angelo Porazzi, semplicemente spassoso; e Masquerade di Alessandro Dentis (a cui va tutta la mia schiumante invidia: come è possibile che quel gioco funzionasse quasi perfettamente pur basandosi su meccaniche non banali, e non ostante non fosse mai stato provato prima?!?…peraltro mi ci sono anche appassionato!). Mi dispiace per gli altri, ho perso sicuramente una buona occasione di arricchire le mie magre conoscenze; spero di poter espiare in un futuro non remoto. E mi dispiace in particolare di non aver potuto sperimentare i prototipi di Mapa, ma sono stato messo in soggezione visto che qualcuno ha avuto l’ottima idea di presentarci subito come rivali nella produzione di prototipi esteticamente curati… anche con lui, spero che il cielo vorrà concedermi una seconda occasione.

    Insomma, che dire?
    Un finesettimana nuovo, umanamente e spiritualmente corroborante, sia per me che per Sabrina.
    Vi giro il benaugurante augurio con cui mia madre -senza alcuna ironia- ha voluto salutare la mia catàbasi in Firenze: un buon ritorno alla prosa quotiana.

    Post edited by: crisi, at: 2007/01/15 10:55

    "Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito. Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. (…) Non c'è che un solo gioco infinito."

    (James P. Carse – da "Giochi finiti e infiniti")

    #7207
    SoloLuca
    Partecipante

    Toh, i Crisi io li ho a malapena intravisti – però “Quarantena” mi ha colpito come “vista”, se ci riuscissi un giorno a giocare…

    Devo dire che la giornata è stata splendida. Belli i giochi che ho provato o visto, che vanno dall’interessante al “Ci voglio giocare ancoraaaa!!”.

    Quel che non ho visto molto bene, ahimè, è stata la strada del ritorno: un immenso Elementale della Nebbia avvolgeva l’autostrada, ed io – editore di riviera, abituato ad avere la foschia al massimo soltanto sul mare – ho faticato a trovare la strada del ritorno.

    Per fortuna, di tanto in tanto, un bat-segnale mi indicava il percorso…

    Ringrazio, in ordine sparso:

  • Wallover, Tinuz e Paoletta per l’ospitalità (non so chi ne era diretto responsabile)
  • I cuochi per il caffè, l’eccellente pranzo, il caffè, le chiacchiere, il caffè e… Non so se ho nominato il caffè…
  • Wallover (di nuovo) per le bakkushan!
  • Gli Orkitetti per l’Ugah! Ugah!
  • Paolo Mori per le indicazioni (ma tieni acceso il telefonoooo!!)
  • Il Flying Circus per esistere;
  • Linx per la stanza numero 4, proprio accanto alla stanza numero… ehm. Numero 4, sì. Si sa ch le voci sull’esistenza di una cifra tra il 2 e il 4 sono false e tendenziose…
  • Luciani (scusa non ricordo il nome) per l’ortofrutta
  • Salkaner per le carte speciali del suo gioco (che mi sono capitate quasi tutte in mano…)
  • Il berserker (vedi Paolo Mori)
  • Hicham delle edizioni del Matagot per l’illuminante discussione sul mercato europeo del gioco;
  • Paolo Vallerga per aver portato Hicham (sorry, non ho avuto tempo di provare il tuo gioco);
  • Varie ed Eventuali (tutti non me li ricordo.. :D)