Ritorno dopo un periodo di assenza (confrontare i miei giochi con la mia prima IdeaG un annetto fa è stata una batosta), nel frattempo ho fatto molta pratica e i prototipi migliorano. In un ritrovato interesse verso il game design mi è capitato di parlarne con gente che non sapeva cosa fosse, da qui mi sorge una riflessione:
Se pensiamo che un gioco diverte in primo luogo, ma può anche insegnare a pensare, raccontare storie, veicolare messaggi e tante altre cose, direi che quello che facciamo è una cosa simile all’arte (o forse è proprio arte). Infatti, come se fossero un film, i nostri giochi hanno ambientazioni, personaggi che fanno cose, avversari che rispondono alle azioni, tutti i materiali e gli oggetti di scena e chi più ne ha più ne metta. Consideriamo soprattutto che a differenza delle arti, uno stesso gioco può essere in grado in grado di reinventarsi da partita a partita (forse la caratteristica migliore e più peculiare). Per questi motivi io direi che mi sento un artista.
Questo è il mio pensiero. Voi siete d’accordo? Qual è il vostro punto di vista sull’argomento?