L’effetto farfalla

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  • #318
    Javest
    Partecipante

    L’Effetto Farfalla e i Majority

    Effetto Farfalla’: una farfalla batte le ali a Pechino e il tempo cambia a New York.

    Una dinamica presente in molti giochi di qualità è quella dell’effetto farfalla, cioè:
    in risposta a piccoli cambiamenti (le mosse) introdotti nel sistema dagli attori (i giocatori), il sistema risponde con grandi cambiamenti.

    E’ una sensazione simile a quella che si prova schiacchiando sulla tavoletta dell’acceleratore di un’ auto sportiva, oppure simile a quella che si prova facendo un tiro di biliardo.

    Sappiamo anche che i Majority, giochi in cui si fanno punti avendo la maggioranza di pezzi di un certo tipo, hanno la particolarità di spostare l’equilibrio nei nostri giochi in modo sensibile, repentino, ma controllabile dal giocatore, mantenendo così accesa la sfida.

    Tali giochi vengono però atualmente definiti “obsoleti” e privi di interesse dal mercato dei giochi tedeschi.

    In quale modo potremo ottenere ancora l’effetto farfalla senza attingere a meccaniche di tipo “Majority”?

    Tra le meccaniche che possono portare all’ “effetto farfalla” possono esserci:

    – le aste, che se vogliamo si basano su un principio di “maggioranza”, in particolare sul maggior numero di quote giocate. Il controllo di un’ entità (una regione o un edificio, ad esempio), non va a chi ha più cubetti su di essa, ma a chi ha puntato di più in quel turno. La differenza è che l’asta può ripartire da zero ad ogni turno, mentre il piazzamento di un elemento permette al giocatore di partire da una visibile situazione pregressa migliorando così la possibilità di fare strategie.

    – le votazioni: anche questo basato su maggioranza, ma sono le relazioni al tavolo a diventare elemento di strategia.

    – le corse: nei giochi di percorso si può ottenere la prima posizione magari avanzando solo di due caselle. Di nuovo a vincere è chi ha ottenuto il maggior numero di caselle percorse.

    A di là delle speculazioni sui termini, siamo sicuri che il concetto di “majority” sia così facilmente eludibile o forse si tratta più di un falso problema che il mercato tedesco si è posto? Siamo ancora certi che vedere una maggioranza di cubetti in una regione sia così diverso dall’essere davanti a tutti su una traccia di un percorso?

    Qualcuno di voi è in grado di suggerire ulteriori meccaniche per produrre “l’ effetto farfalla”?

    Javest

    Post edited by: javest, at: 2006/02/07 22:10

    Post edited by: javest, at: 2006/02/07 22:26

    #6194
    PaoLo
    Partecipante

    Wow Javest, grande post come al solito, che eleva l’animo di noi buzzurri interessati solo a dove trovare pedine e cilindretti!

    Non avevo mai pensato all’effetto farfalla come legato al majority, ma piuttosto in questi termini (che vi sottopongo, sperando di non portare fuori tema la discussione):

    Un effetto farfalla positivo, cioé quello per cui da “aperture” differenti nello stesso gioco si creano inevitabilmente svolgimenti di partita incredibilmente diversi (credo che gli scacchi, o puerto rico, possano essere un buon esempio). Questa farfalla porta la rigiocabilità, e mi piace.

    Un effetto farfalla negativo, poi, cioé quello per cui da una piccola mossa di un giocatore (cioé una mossa che si auspica richieda un piccolo sforzo mentale), consegue INEVITABILMENTE una deriva di effetti diffcilmente controllabile. Per cui prima di fare una mossa ci penso per ore (quella che i geek chiamano analysis paralysis). Questa farfalla non mi piace, ma ci sono due soluzioni: fermare la deriva o con la casualità, un dado, un po’ di fog of war, per cui non c’è modo di vedere oltre (non mi viene un esempio, ma spero si capisca), per cui è inutile starci a pensare; o rimettendo periodicamente questa catena di effetti in mano al giocatore, per poterla re-indirizzare successivamente dove necessario. Non devo pensare quindi più da qui a dieci turni, ma di qui al prossimo o ai prossimi due.

    Boh. Non c’entra, eh?

    Ah, avevo un’altra riflessione a proposito della traccia segnapunti che segnava il javest, ma devo darci ancora un po’ di organicità.

    Ciao

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
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