Dovresti trovare quella che abbiamo usato agli ultimi incontri nell’Inventario di IDG. Tieni conto che continuiamo a dirci che va un po’ cambiata… anzi, se hai suggerimenti.
ciao
Paolo
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
Non mi piace solo la riga di valutazione “al caso / all’abilità” perchè con alcuni giochi la maggioranza dei playtester secondo me prende cantonate… molti sono convinti che Carcassonne sia un gioco di fortuna, ad esempio. Per non parlare del poker…
Una scala del genere finisce con il premiare giochi di piazzamento o comunque privi di “imprevisti”. Ma secondo me, la capacità di reagire agli imprevisti o di modificare in corsa una strategia di gioco è un’abilità tanto quanto la capacità di pianificare accortamente le proprie mosse.
La dipendenza dalla fortuna non è necessariamente una cosa negativa. Però è anche importante capire il “feeling” dei playtester.
Se un gioco è totalmente deciso dall’ abilità, ma i giocatori hanno la sensazione che sia governato dalla fortuna? Potrebbe essere un difetto del gioco. Oppure un pregio.
Ti consiglio di non interpretare i numeri della scheda di valutazione come una pagella. Perchè avrebbe veramente poco valore.
Cerca di far capire questa cosa anche ai tuoi playtester.
Una riga di duplice interpretazione è ‘gradevole’:
in genere va intesa come giudizio estetico.
Ciao,
fantavir
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
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