Spartaco Albertarelli a Bari al Bgeek .

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  • #25670
    Mr_Pako (P.Facchini)
    Partecipante

    Guarda voleva essere all'inglese ( Esiste la squadra di hockey su ghiaccio Ottawa Senators, da lì ho intuito di poterlo usare ) , anche se dopo i feedback ricevuti, probabilmente sarà più facile cambiare il nome del gioco che trovare una spiegazione alla presenza dei senatori

    (anche se in quel senso, visto il suggerimento di farlo diventare ” un piccolo diplomacy”  ho un'idea, ma non so dirti se piacerà ai giocatori , prossimo playtest ti dirò … )

    inoltre un po' di idee e consigli buttati qui e lì stanno per trasofrmarsi in un'altro gioco , appena avrò il tempo di fermare il cervello e di buttar giù un regolamento di massima.

    Sicuramente è stato un incontro più che proficuo,  ho imparato più in questi 2 week end tra ideag a udine e  b-geek a bari che in tanto tempo da giocatore.

    ==  La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
    ==  Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==

    #25672
    CMT
    Partecipante

    Sicuramente è stato un incontro più che proficuo,  ho imparato più in questi 2 week end tra ideag a udine e  b-geek a bari che in tanto tempo da giocatore.

    Io ho imparato soprattutto che mi conviene continuare a non presentare i miei giochi agli editori (cosa che del resto ho beatamente fatto finora :-D), visto che hanno praticamente tutti del testo che fa parte integrante del gioco (oh, be', salvo qualcuno, tipo La Casa Stregata, che in effetti mi sarei volentieri portato dietro se non fosse che sta ancora a Venezia)
    D'altra parte io capisco perfettamente (e ovviamente già conoscevo) quel criterio di logica editoriale, ma se si guardasse a quello, giochi come Legendary, Arkham Horror, Smashup (e neanche cito i collezionabili che fanno caso a sé) non sarebbero mai esistiti, e sarebbe un male. ^___^

    In quanto al tuo gioco… sì, in effetti si farebbe molto prima a chiamarlo Gladiators e preoccuparsi poco di che ruolo abbiano gli scommettitori nella società ;-)

    Cérto

    #25668
    Mr_Pako (P.Facchini)
    Partecipante

    Concordo.

    Alla fine il discorso del testo è giusto, ma lascia il tempo che trova,  credo però che dipenda molto dal tipo di gioco.

    Ci sono giochi che sono semplicemente impossibili da realizzare  Language Independent. Valuta però se quelle cose scritte possono essere tramutate in icone .  ( Bang ci insegna che anche per carte dove non si capisce subito l'icona è meglio quella del testo )

    ==  La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
    ==  Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==

    #25669
    CMT
    Partecipante

    Ci sono giochi che sono semplicemente impossibili da realizzare  Language Independent. Valuta però se quelle cose scritte possono essere tramutate in icone .  ( Bang ci insegna che anche per carte dove non si capisce subito l'icona è meglio quella del testo )

    Vero, però quando devi stare a controllare il regolamento ogni 5 minuti perché non ricordi cosa cavolo sia un'icona, ti passa la voglia ^__^,
    Anzi, in realtà per Angeli&Diavoli a me nei playtest è stato chiesto di mettere l'intera spiegazione delle abilità sulle carte Mortali, Angeli e Diavoli, perché col nome da solo comunque non era semplice ricordare subito l'effetto (e c'era la tabella apposta nel regolamento)

    Cérto

    #25661
    ilSilvano
    Partecipante

    Ciao e grazie ancora per aver partecipato!
    Ci tengo a sottolineare di nuovo una cosa: l'evento – a dispetto del nome forse un po' fuorviante – *non* serviva a testare la bontà del gioco, ma a simulare la presentazione dello stesso a una casa editrice.
    In questo contesto, il suggerimento relativo ai testi sulle carte era precisamente questo: “se il gioco è *piccolo e relativamente semplice* allora è difficile pensare di produrlo se ha molto testo su diverse carte”.
    I controesempi citati (Legendary, Arkham Horror, Smashup) non fanno che rafforzare questa tesi; se invece un gioco di carte un po' party come PRIMIERA (tanto per citare il prossimo gioco di Spartaco Albertarelli…) avesse del testo sulle carte, allora sarebbe pubblicabile solo in Italia, o solo creando edizioni diverse, che però hanno senso solo se il gioco ha grande successo, come BANG! o MUNCHKIN.
    Quindi posso assicurare che a meno di non chiamarsi come minimo Paolo Mori, un editore internazionale suonerebbe il “Pulsante Panico” così come è successo al B-Geek, e chiederebbe subito “hai altro da mostarci”?
    (su questo parlo con l'esperienza di chi ha presentato almeno cento giochi ad editori vari – ovviamente non tutti diversi! – e migliorando man mano le proprie percentuali di successo)

    #25662
    CMT
    Partecipante

    Ciao e grazie ancora per aver partecipato!

    Grazie ancora a te e a Spartaco Albertarelli, piuttosto.
    È un vero peccato che alla fine ci siano state tutte quelle defezioni.

    Ci tengo a sottolineare di nuovo una cosa: l'evento – a dispetto del nome forse un po' fuorviante – *non* serviva a testare la bontà del gioco, ma a simulare la presentazione dello stesso a una casa editrice.

    Cosa che, ammetto, mi ha preso in contropiede, perché a parte il nome, che aveva un senso, proprio la descrizione dell'evento sul sito del B-Geek lasciava intendere altro. O, meglio, lasciava intendere che il punto fosse presentare il gioco in quanto tale più che presentare la presentazione, non so se mi spiego. ^__^

    In questo contesto, il suggerimento relativo ai testi sulle carte era precisamente questo: “se il gioco è *piccolo e relativamente semplice* allora è difficile pensare di produrlo se ha molto testo su diverse carte”.
    […]
    Quindi posso assicurare che a meno di non chiamarsi come minimo Paolo Mori, un editore internazionale suonerebbe il “Pulsante Panico” così come è successo al B-Geek, e chiederebbe subito “hai altro da mostarci”?

    E io ti credo così come ti credevo quando è stato detto sul posto, non stavo contestando la cosa, giuro. ^_^
    Però per me complessità e varietà del gioco sono fattori distinti, ho prototipi di giochi di complessità abbastanza alta che non usano una parola che sia una fuori dal regolamento, come altri più semplici che invece aggiungono varietà agli eventi con il testo. E riguardo agli esempi, Smashup è un gioco di complessità quasi inesistente, è solo il testo sulle carte a dargli spessore, ma le meccaniche di base sono banali. Legendary si discosta di poco (la complessità è dovuta alla quantità di opzioni di gioco e scenari, ma la base del gioco è: compra/attacca, sposta, usa). Entrambi potresti giocarli in modo più limitato senza testo (in gran parte ricorrendo a icone e legende), ma non sarebbe la stessa cosa.

    Cérto

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