ciao,
in ditta facciamo ampio uso di questa tecnologia, abbiamo anche una stampante di buona qualità in una delle società del gruppo. posso aggiungere quello che so. la stampante di cui parli te, a quanto ho capito, utilizza la tecnologia stereolitografica, vengono depositati strati su strati di polvere di resina dello spessore di pochi micron e poi solidificato; ma c’è qualche altra soluzione come l’utilizzo di un laser che solidifica strato per strato la resina.
di seguito qualche considerazione soggettiva sui pezzi che ho avuto in mano:
disegno – c’è da saper utilizzare un cad per modellazione 3d (solidwork, solidedge, PRO-E, CATIA)
resistenza – con costi contenuti, parlo comunque di poche decine di euro al pezzo, e dimensioni ridotte (circa 5 cm³) la resistenza è buona, ma difficilmente regge agganci meccanici (clips, ganci, etc)
materiale – è la cosa meno importante sapere il nome, sono resine acriliche che simulano le proprietà fisiche di materiali più conosciuti come il policarbonato o la poliammide, l’importante è dire al fornitore cosa si vuole simulare. ci sono resine di diversi colori, forse anche trasparenti
estetica – se si vuole una superficie decente si resta nelle poche decine di euro, si raddoppia il prezzo facilmente per una qualità estetica praticamente perfetta.
modifica – è un disastro lavorare su queste materie con lima o simili, si riesce ancora a fare qualcosa con il taglierino ma i risultati finali non sono poi così buoni, con una buona colorazione però si può rimediare.
salute e cammino