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Sono rientrata da poco in Germania dopo il mio primo IDEAG e devo dire che ne è valso il viaggio, le notti insonni e tutto il resto. Per cui i pasti della mensa (non poi così terribili …le mense universitarie sanno offrire di peggio!) non credo possano essere così importanti nel giudicare la riuscita o meno di un evento come IDEAG.
Ero partita con buoni propositi: giocare tanto, conoscere più idigini possibili, fare qualche playtest con l’ultimo gioco a cui stavo lavorando e rivedere visi noti conosciuti all’Archimede. Nonostante la mia buona volontà non è stato tutto così semplice come credevo.
Penso che per chi partecipa la prima volta sia molto difficile imparare a gestire i tempi e gli spazi e ho spesso avuto la sensazione che le cose mi sfuggissero di mano nonostante il” Vademecum secondo Paolo” mi avesse messo in guardia anticipatamente dei rischi in cui potevo incorrere!
Il risultato è stato che ho potuto giocare veramente poco ai vostri giochi (solo 3!) perché ogni volta che tentavo la fuga dal mio tavolo venivo richiamata da altri playtester che volevano vedere i prototipi. A volte mi sono liberata dicendo di provare a capire il gioco leggendo il regolamento, lasciando i playtester in autonomia ( cosa veramente utile per capire se il regolamento è comprensibile), altre delegando a mio marito.
Per questo mi scuso con tutti voi di non esservi stata così d’aiuto … avrei voluto una terza giornata da passare tra i tavoli a giocare, perché sono rimasta con “l’acquolina in bocca” e tanti rimpianti! Ho visto cose veramente interessanti , gente divertirsi da matti a pestarsi le mani con il gioco dei vikinghi e a impilare i simpatici dadi di Khoril. Mio marito è riuscito a giocare di più… così molti me li sono fatti “raccontare”… ma ovviamente non è la stessa cosa. Nonostante tutto sono riuscita a conoscere molti di voi e questo è senz’altro positivo.
I momenti formativi sono stati utili e leggeri … quasi non si avvertiva il distacco tra il giocare e la pausa dedicata all’ascolto. Il clima non troppo formale ha sicuramente coinvolto sia autori che giocatori senza mai pesare. Le sale sono sempre state affollate e vive: i tanti playtester estremamente disponibili sono stati un punto di forza , specialmente per chi , come me, non ha possibilità di organizzare tanti playtest. Ma il tempo è volato spaventosamente e tutto è sembrato finire troppo in fretta!
Sicuramente al prossimo IDEAG verrò con al massimo 2 prototipi ed un cartello “TORNO SUBITO”: un giorno playtesto e l’altro gioco!
Al di là di tutto, è stata un esperienza che è andata ben oltre le mie aspettative e che mi ha dato molto, sia dal punto di vista umano che professionale. Un’esperienza che ripeterei e che consiglierei ad occhi chiusi.
E’ veramente bella e famigliare l’atmosfera che si respira tra tavoli e scatole degli inventori di giochi!
Grazie a tutti coloro che hanno organizzato questo evento così ben riuscito ,a tutti gli inventori che gli hanno dato vita e ai tanti playtester che con tanta pazienza ci hanno dedicato il loro tempo .