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In quella stessa discussione lui suggeriva non solo di proporre il gioco ad un solo editore per volta, ma addirittura di realizzarne il prototipo riutilizzando pezzi e scatole tratti da giochi di quella linea editoriale.
Questo “trick” come viene visto dagli editori?
Continuando i confronti tra gli autori, Angiolino ha preparato un mockup di Wings of War, che ho avuto il piacere di giocare ad Etna Comics, quasi indistinguibile dal gioco pubblicato. E mi raccontava che la grafica realizzata per il suo mockup è stata solo leggermente modificata dall'editore.
Si può pensare che siano modi diversi di approcciarsi all'editore? Che ogni autore deve trovare la “sua” strada?
In fondo, quello che diceva Spartaco era di realizzare un gioco bello, e se il gioco è bello viene la voglia di sistemarlo, di abbellirlo, di completarlo in tutti i suoi aspetti, ma di farlo per il proprio piacere personale.
L'approccio con l'editore è una cosa che viene dopo.
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