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In ordine sparso
– un editore che vi pubblica un gioco non lo fa per farvi un piacere o la carità. E' un rapporto professionale tra pari.
– i giochi buoni sono più rari degli editori.
– una percentuale ragionevole parte dal 5%
– una sublicenza onesta parte dal 40% (quello che viene corrisposto se i diritti su un gioco vengono 'subappaltati' a un altro editore)
– il contratto deve indicare una data limite per la pubblicazione del gioco, scaduta la quale i diritti tornano a voi, se il gioco non è pubblicato
– chiedete sempre un anticipo, non perché vi servano quei soldi, ma come garanzia dell'investimento e dell'impegno da parte dell'editore sul vostro gioco (l'anticipo viene 'perduto' se il gioco non viene prodotto)
– il contratto deve anche avere una scadenza, o condizioni per le quali i diritti ritornano all'autore
– l'autore deve fare l'autore. A meno che desideriate farlo, i contratti non dovrebbero prevedere attività di promozione o dimostrazioni da parte degli autori del gioco
– l'autore dovrebbe avere l'ultima parola sulle meccaniche di gioco, ma anche e soprattutto la saggezza di sapere quando occorre fermarsi alla penultima
– chiedete una bozza del contratto prima di dare un ok che suona definitivo
– firmate e fate firmare il contratto prima che inizino a spendere soldi per la produzione del gioco
Bom, troppe perle di saggezza e buonsenso in un unico post