Rispondi a: "Il tester non gioca per divertirsi"

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#39107
icata
Partecipante

La mia esperienza personale. Se i tester non si divertono, molto probabilmente non è un gioco divertente. Quando testo un gioco mi diverto se è un bel giocoprototipo, non mi diverto se è un cattivo giocoprototipo. Un gioco può essere cattivo sotto diversi punti di vista, sia legati direttamente e al game design (giochi che fanno schifo, anche se ancora l'autore non lo vuole ammettere), oppure giochi cattivi a causa di difetti ergonomici legati alla prototipazione (quindi non dal punto di vista del game design, ma da quello dell'artigianato). I generale i game designer non hanno mai pregiudizi.
Ho avuto nella mia esperienze un paio di tester babbani che si approcciavano con pregiudizi, l'ho notato al secondo, terzo test, perché sbuffano e si guardano intorno, o si grattano la testa in continuazione. Appena l'ho notato non li ho più coinvolti, perché: con quello che ci guadagno a fare game design, figurati se mi va di stare un'ora e mezza con uno che si sta rompendo i c*****i. (l'ho notato al secondo terzo test perché non è possibile che tutti i giochi che gli ho proposto fossero tutti così penosi! ed infatti due di quelli che avevano testato, e che vistosamente  non gradivano, sono ora prodotti editoriali o quasi).

Sono sempre dell'idea che non bisogna fare nessuna domanda specifica ai tester, tanto volente o nolente qualcosa la diranno sicuro. Inoltre il creatore sei tu, quindi ti devi rendere conto di quello che è successo nella partita, non puoi aspettarti che un babbano faccia un'analisi di game design, quindi meglio cercare di interpretare la partita e i comportamenti, piuttosto che porre domande.

In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.