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#16577
Plautus
Partecipante

Veniamo ora alle proposte dei singoli:

Oche in gioco (Babachow) Le oche si muovono grazie a delle tesserine numerate. Ogni giocatore dispone di alcune tessere in modo che la somma totale dei movimenti sia uguale per tutti. Simpatica l’idea di differenziare le oche (una magra, una grassa ecc… ) e quella dell’oca che “salta in groppa” ad un'altra oca quando raggiunge la sua stessa casella, per prendere un passaggio (apprezzo l’onestà nell’aver dichiarato che non è proprio farina del tuo sacco).
Attenzione: il problema che riporti relativo alle caselle di “resta fermo un turno” non esisteva nel gioco originario, l’ hai introdotto tu con una tua meccanica di movimento! Il problema del Traguardo inoltre non viene certo risolto dalla tua proposta, anzi, mi pare che diventi ancora più frustrante: come fai a vincere? Rimani fermo finché uno degli avversari non ti consegna la tessera giusta?
Una precisazione: il meccanismo per cui quando capiti su una casella alzi una carta per vedere cosa ottieni non ha niente a che vedere col “push your luck” che citi tu (che si ha, banalizzando, quando si ripete un’azione più volte, aumentando il guadagno ma anche il rischio di perdere tutto).

Gioco dello sporco anatroccolo (detto anche l'oca imbrogliona) (Schopenhoffen) Intrigante il nome e molto carina l’idea, semplice e risolutiva di un bel po’ di problemi. Ogni giocatore tira il dado di nascosto e può poi scegliere il risultato da dichiarare (che può essere diverso da quello reale); se nessuno obietta si muove del numero di case dichiarate ma se qualcuno dubita e scopre l’inganno sarà lui a muoversi del valore dichiarato; se in caso contrario il dubitante si fosse sbagliato dovrebbe consegnare un “gettone” al giocatore ingiustamente accusato. Se non si hanno gettoni non si può dubitare. La meccanica non è in effetti molto originale ma trovo che qui sia azzeccatissima  e inoltre un bambino potrebbe e vorrebbe giocarci di sicuro. A mio parere comunque, chi dubita dovrebbe rischiare qualcosa in più che un semplice gettone (es. se si sbaglia arretra di una casella).
Bravo per aver individuato il problema della Posta. Interazione molto alta in questa variante.

La corsa delle oche (Luceluce83) Unica, insieme a Paolo, ad aver sottolineato il problema dell’ambientazione! Ma si poteva sfruttare meglio : – (. Comunque il gioco è il più ricco di scelte (forse troppe) tra quelli presentati: ogni giocatore ha a disposizione 4 oche che si piazzano sul tabellone in modo da creare una corsa a staffetta: parte la prima oca, raggiunge la seconda cui passa il “testimone” e così via. Ogni oca ha una velocità differente (un fattore compreso tra 1/2  e 4 che va moltiplicato per il tiro del dado). Inoltre alcune carte speciali permettono di modificare il risultato. Ogni oca ha un chicco di mais che può lasciar cadere su una casella: la prossima oca che vi capita resta ferma un turno per mangiare il chicco (di cui quindi si impossessa): una “compensazione” che attenua la frustrazione del rimanere fermi. Le regole nel complesso sono, a mio avviso, un po’ farraginose: un po’ di linearità in più (eliminando eccezioni e sotto-regolette) gioverebbe.  Non mi convince per niente l’idea che una stessa oca, per una serie di casi fortuiti, possa correre due volte al posto di una sua compagna di staffetta.

Foie Gras (Izraphael) Complimenti per la conoscenza precisa della storia e del regolamento. Veniamo al cimento: tralasciando il titolo (a dir poco raccapricciante, povera oca!) non sono d’accordo sul problema “durata incontrollata”, mi viene difficile pensare a una partita che duri più di qualche minuto. La variante proposta è semplice, pulita e funzionale: ogni giocatore dispone di un tot di gettoni ‘gourmet’ (che possono essere guadagnati in vari modi) da spendere per modificare il tiro del dado. Il dado viene scelto da un pull di 4 dadi tirati tutti insieme; sceglie per primo il giocatore che è più arretrato nella corsa. Quando due oche si incontrano sulla stessa casa i giocatori si sfidano a Porca l’oca, una sfida a chi fa il tiro più alto con un dado speciale, che consente di avanzare o (in caso di perdita) arretrare ulteriormente. Mi sembra ci sia un errore nel meccanismo della sfida: al difensore non conviene mai “ritirarsi” ma sempre “difendersi”. La cosa cambierebbe se il difensore dovesse pagare un gettone per difendersi (potrebbe non averne) e due per contrattaccare.
Comunque, a parte questo dettaglio tecnico, nell’idea c’è tutto: tattica, strategia nella gestione dei gettoni, alea tenuta sotto controllo, meccanismo di recupero per chi rimane indietro. Interazione diretta (nel Porca l’oca).

Non t’arrabbioca (Fantavir) Hai puntualizzato, giustamente, il problema della vittoria immediata. Faccio riferimento al primo regolamento da te proposto perché il secondo non è molto chiaro e anche perché in effetti la proposta doveva essere unica. E’ ispirato al gioco Non t’arrabbiare. Ogni giocatore ha due oche, e dopo aver tirato i due dadi sceglie come dividerli (uno a ciascuna oca o la somma dei due a un’oca sola). Si vince portando entrambe le oche al traguardo. Non è specificato l’ordine in cui eseguire le mosse. Quando si arriva su una casella già occupata da un avversario questo torna alla casa di partenza. : – ( un po’ frustrante.. non trovi?

Littlee Per tua scelta fuori concorso, hai fatto un’analisi filosofica della componente di azzardo presente nel gioco. Condivisibile o meno (è soggettivo) ma è un punto di vista interessante. Potresti postarlo se vuoi….

GooseGoose (Khoril) Complimenti: l’elenco più preciso dei problemi (5 su 10). Pensavi davvero di risolvere il problema della ripetitività sostituendo il tabellone con 63 (!!!) tessere da disporre sul tavolo? (il setup rischia di essere lungo quanto il gioco…).  : -)
I giocatori muovono la propria oca calando una carta di valore compreso tra 2 e 12 (ognuno ha un set di carte). Arrivati a destinazione si scoprono la tessera di arrivo e quelle adiacenti. Il giocatore guarda poi il colore della tessera di arrivo e (segretamente) quello della tessera posta più avanti a una distanza pari al valore della carta giocata e si sposta su quest’ultima se i colori coincidono. Sinceramente non vedo come si possa avere un controllo reale sul movimento, che permetta di sfruttare il tatticismo. L’interazione rimane molto bassa e tra l’altro del gioco originario non è rimasto praticamente nulla…

Il gioco dell’oca e del cigno (Giudigio) Il tabellone di questo gioco (ambientato nello spazio) è composto da due spirali rappresentanti delle galassie, di cui una ha un numero doppio di case rispetto all’altra. Ogni giocatore ha una pedina per ogni spirale. Si vince portandole entrambe al traguardo. Il tiro di due dadi permette di scegliere come distribuire i movimenti delle due pedine, e alcune caselle “buchi neri” consentono il passaggio dalla spirale grande alla piccola,  sulla quale, fra l’altro, vengono piazzate tessere pescate a caso (con vari effetti). Soluzione funzionale ma non particolarmente entusiasmante. Interazione ancora molto bassa (ma poi l’ambientazione..che c’entra?)

Il mangime – Espansione (Paolo) Unico ad aver sottolineato il problema di “recupero del giocatore arretrato”. Veniamo alla variante, che ha il pregio di poter essere giocata usando esattamente lo stesso materiale del gioco originario (i gettoni della posta, o le monete se preferite, diventano dei “chicchi di mais”). Le oche starnazzanti, durante la loro corsa, prendono i chicchi di mais che trovano, e possono poi utilizzarli per vari scopi (ritirare i dadi, aggiungere punti movimento eccetera). Il mais pagato rimane sulla casella dell’oca, e potrà essere preso dalla prossima che vi capita. L’interazione si porta così a un livello medio.  Il Mangime è una variante semplice e risolutiva di “tutti” i problemi.
Ti propongo questa aggiunta, sempre nell’ottica “ambientazione”:
c’è una volpe, che insegue le oche, e che il giocatore può muovere di 6 – x case (dove x è il valore ottenuto sul dado); ogni volta che la volpe cattura un’oca questa deve spostarsi di tre case indietro per sfuggirle (il traguardo è la fattoria), oppure pagare del mais per scappare in avanti.
Poi lo proporrei alla Fantasy Flight, che ne dici? :D

Il Gioco delli Orchi (Icata) Sull’analisi dei problemi…ti potevi sforzare un po’ di più! (es. che vuol dire.. “non è un gioco strategico” ?) Il gioco che hai proposto  è evidentemente fuori concorso.. perché non ha niente a che vedere col gioco originario, ma chissà…magari a qualche editore piacerà!

In allegato potete trovare una tabella che riporta, per ogni partecipante, i problemi individuati e quelli risolti (cui corrisponde un sistema di punteggio).

Dopo lunga e ponderata riflessione ho deciso di proclamare vincitore di questo cimento…. (rullo di tamburi)

                            IZRAPHAEL

(a parità di punti con Paolo; ma la sua variante mi sembra più ricca e divertente).

Menzione d'onore a Schopfenhoffen e Paolo, per aver presentato due varianti interessanti.

Se volete presentarmi dubbi, precisazioni o obiezioni sono a vostra disposizione.
Spero comunque che questo cimento vi abbia divertito e ci abbia fornito interessanti spunti di discussioni future.

Grazie a tutti!
Walter (Plautus)

Quando l'allievo è pronto... il maestro arriva!