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L'ambientazione è interessante e permette diversi spunti. Certamente il tuo problema principale è la creazione dei mazzi. Normalmente hai a disposizione non più di 165 carte (e molti editori vogliono scendere a 110), quindi non hai troppo “materiale” su cui lavorare. Quindi non puoi usare oggetti specifici utili sono in determinate circostanze (avresti una matematica impossibile da calcolare, poca rigiocabilità, carte morte in mano, ecc. ecc.),
In realtà sto su un numero abbastanza limitato di carte, dovrei potercela fare con un banale mazzo da 52-54. L'idea è di avere un gioco di durata abbastanza breve ed eventualmente giocare 2-3 round per partita.
Considera tre possibili simboli di pericolo e altrettanti simboli risolutivi più un jolly, quindi così a occhio (sto sparando, non ho ancora fatto calcoli) 8 carte personaggio, 6 luoghi pericolosi risolvibili, 6 luoghi pericolosi non risolvibili (banali -1 che ti becchi e amen), 8 oggetti, in 52 carte ci sto anche largo (mi resterebbero 24 carte percorso tranquille, posso pure aumentare gli altri tipi).
al contempo non apprezzo l'utilizzo dei numeri per superare le prove
No, non ci sono numeri per superare carte negative, solo simboli. NON superare la carta ti dà un valore negativo sulla distanza percorsa e/o altre penalità, ma di per sé non ci sono calcoli da fare, o hai un oggetto col simbolo giusto o subisci la penalità, fine.
Carina l'idea del percorso che prosegue anche se mi chiedo: se un giocatore ha una Fossa Oscura terrificante non può chiedere al giocatore dopo “guarda sto per giocare la fossa oscura terrificante, ce la fai a farla? no perchè altrimenti me la gioco in versione “secchio di plastica” anche se non mi serve”.
No, lo davo per scontato ma non è consentito chiedere ai giocatori cosa hanno in mano o anticipare cosa si sta per giocare.
Peraltro, le carte negative, giocate come azioni, sono comunque negative, perciò non è possibile sbarazzarsene e basta, o te le tieni in mano fino a fine partita pur di non giocarle, o fai danno in un modo o nell'altro. L'idea è avere di base tre/quattro carte in mano per tutto il tempo e la giocata è obbligatoria, una carta è il personaggio, che probabilmente vorrai tenerti, il che ti lascia poco spazio di manovra per conservarti carte rischiose.
Sempre allo stesso modo non mi piace proprio il fatto che per superare il bosco hai bisogno di un, decisamente troppo banale e astratto, Numero. Pensaci su, potresti fare un reale percorso fatto di carte, dove nascondi l'uscita tra le ultime carte del mazzo, oppure creare un tabellone, o qualsiasivoglia altra cosa che ti viene in mente, ma un numero da superare uccide l'ambientazione che hai creato.
Capisco l'obiezione però considera che il numero viene fuori nella fase di risoluzione, che è quella meno ambientata e più calcolata (quella più “narrata” è quella di gioco) e consente, anche se non hai la più pallida idea di cosa ci sia nel mazzo giocato, di farsi qualche calcolo e capire se e quando conviene buttare giù un negativo o meno (sia che tu voglia aiutare il gruppo sia che tu voglia danneggiarlo).
Un percorso effettivo creerebbe tutta un'altra serie di problemi: secondo quale logica una carta va bene e un'altra no? Passi che la carta A è neutra (ti fa avanzare e basta), la B è buona (ti dà un qualche vantaggio) e la C è negativa (o la passi o becchi una penalità) ma alla fine succederà una di due cose:
[*] troverai la carta uscita e dunque avrai vinto a prescindere da cosa tu abbia incontrato lungo la via
[*] non troverai la carta uscita e dunque avrai perso a prescindere da cosa tu abbia incontrato lungo la via
In sostanza tutto si ridurrebbe a scoprire a che punto sta la carta che ti serve (e magari il cattivo di turno, a pura botta di cu… ehm… fortuna, le ha pescate tutte lui le uscite e non le ha mai giocate, perciò sa già che vincere è impossibile).
Non è neanche pensabile un percorso reale con bivi e via dicendo perché non si vede cosa si gioca e dunque potrebbero venir fuori sequenze di carte che non si collegano tra loro neanche con tutta la buona volontà del mondo o, poni il caso di un bivio, non sarebbe chiaro chi decide dove va attaccata la carta successiva (e quale sia la carta successiva, perché se ci si limita a seguire la sequenza lineare allora il bivio non è un bivio, è semplicemente irrilevante).
Cérto