Rispondi a: Vincete ai vostri giochi?

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#7372
WarAngelo
Partecipante

>Linx: Ritengo che il miglior modo di spiegare i meccanismi del gioco sia applicarli di persona e dimostrare agli altri qual’è la strada da prendere

Fin qui perfetto, e poi lasciare SCEGLIERE a loro la strada tra varie opportunita’.
Mi piace far giochi che non limitino il giocatore al ragionamento “devo fare cosi’ per vincere” ma ” posso fare cosi’ o cosi'”.
Per rispondere alla tua domanda base, si’: vinco penso il 95 per cento delle volte a un mio gioco, se lo gioco per vincere.
Perche’ lo conosco molto bene e anche se faccio giochi apparentemente semplici (e lo sono nell’ imparare le regole) vedo che in tutti conta molto la conoscenza del gioco, e l’esperienza di gioco.
I Tornei che faccio siano essi di Warangel che e’ il piu’ profondo dei miei, sia a WrestAngel che e’ apparentemente tra i piu’ leggeri, sono sempre vinti da Giocatori con la G maiuscola.
Per dirne uno che conosciamo tutti bene, Ligabue Andrea che ha vinto sia il Nazionale di Warangel nel 2005 sia il primo dei 4 tornei di WrestAngel l’anno scorso, giocati in 4 Con diverse in giro per l’ Italia.
Percio’ l’esperienza vedo che conta.
Percio’ difficile trovare un giocatore che conosca un mio gioco meglio di me.
Percio’ se gioco per vincere, si, vinco ai miei giochi.
Ma alle fiere o in Ludoteca non sono li’ per vincere: sono li’ per vedere se il gioco funziona, specie nell’ anno di playtest minimo pre-pubblicazione.
In quelle partite gioco sia per vincere, sia giocando nel modo piu’ estremo possibile (esempio iperoffensivo o iperdifensivo) per testarlo meglio che posso.
Dopo che ‘e pubblicato, alle fiere lo gioco per dimostrarlo nel modo migliore che posso aver sviluppato in anni di fiere, “adattandomi” ai giocatori che ho di fronte in quel momento.
Semplicemente per FARLI DIVERTIRE.
Perche’ moltissimi giocatori vengono alle fiere per quello.
Non si avvicinano a questo mondo “per vincere” ma per divertirsi.
I giochi dovrebbero servire proprio a quello.
La sfida piu’ interessante e’ fare giochi che ai tornei vengono vinti dai Gamers, cosi’ dimostri con i fatti che non sono ne’ banali ne’ solo aleatori, e allo stesso tempo cosi’ semplici che puoi spiegarli anche a un gruppo di giocatori nuovi in due minuti e veder che si divertono tranquillamente anche loro.

Se sono all’ oratorio con dei bambini di 8 anni vedete un Angelo,
di sicuro lascio vincere uno di loro ma mi divertiro’ a creare situazioni divertenti per loro e la loro eta’; se sono a un tavolo con adolescenti ne vedete un altro piu’ adatto a loro e ai loro tempi; se sono con una famiglia cerco di capire chi e’ il “ludico trascinatore” del gruppo e cerco di illuminare lui perche’ sara’ lui a trasmettere agli altri il divertimento; se devo spiegare a dei Gamers a Essen, il linguaggio cambia ancora.
Innanzitutto parlo in inglese… ahahaha battutaccia…:)
Se Seyfarth mi chiede di firmargli la sua scatoletta di TATATA!, vedete un altro Angelo ancora, con le gambe che tremano dall’ emozione. Non ho vinto quella partita, volutamente, ma forse l’ ho dimostrata bene, nonostante il mio inglese maccheronico.
E via, ogni partita, ogni demo e’ un’ avventura nuova.
E’ li’ il bello del gioco.
Non c’e’ una formula magica adatta a ogni gruppo di gioco, ci vuole sensibilita’, pazienza, rispetto, buon senso, esperienza….

L’ esperienza mi ha insegnato che una cosa che accomuna tanti giocatori e’ che sono li’ non tanto per vincere, come molti autori di giochi, quanto per DIVERTIRSI.
Se posso dare un consiglio ai nuovi autori, giocate e testate per DIVERTIRVI, fate giochi per DIVERTIRVI, andate alle fiere per DIVERTIRVI.
Il gioco, il gioco successivo e quello dopo 10 anni dal vostro primo gioco, verra’ naturalmente.
E se si saranno divertiti tanti giocatori insieme a voi, beh, complimenti.
Per me quella e’ la nostra miglior “vittoria”, come autori di giochi.
Il tempo e tanti giocatori che ci vogliono bene, non solo come autori ma anche come persone.

Ciao, a Torino Ludica!
Angelo

Angelo Porazzi Games
www.warangel.it