Compenso come autore: quanto chiedere?

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  • #2592
    chiccochicco
    Partecipante

    Buon giorno,

    ho avuto la fortuna di essere stato incaricato di ideare e proporre un gioco da tavolo.
    In realtà questa non è una attività che svolgo regolarmente, ma in passato mi divertivo a realizzare giochi da tavolo per i miei amici e uno di questi mi ha chiesto se gli realizzo un gioco che vuole regalare ai suoi clienti il prossimo Natale 2013.
    Sto per andare da lui con alcune idee di massima e dovrò anche concordare un compenso.

    E qui ho bisogno della vostra esperienza:
    Considerando che il gioco non verrà venduto (almeno inizialmente) ma stampato in un numero limitato di copie (<1000) e regalato, come fare per calcolare un mio equo compenso? Su quali basi posso proporgli una certa cifra?
    Avete suggerimenti anche su quali sono le variabili che incidono sulla determinzaione di un compenso per la creatività di un gioco?

    Grazie a tutti in anticipo!

    Chicco

    #28079
    wallover
    Partecipante

    Essendo un amico, essendo la tua prima esperienza, e tenendoti i diritti per te, direi che non dovresti andare oltre i gli 600-1000 euro.

    Walter Obert

    #28080
    PaoLo
    Partecipante

    I compensi 'una tantum' sono in effetti piuttosto difficili da quantificare. Io considererei il tempo e l'impegno speso nella realizzazione (è un gioco originale o hai modificato qualcosa di esistente?), se hai dovuto fare altre cose oltre all'ideazione (la grafica è tua? devi curare tu i rapporti con tipografie ecc?), e non ultimo le disponibilità economica di chi ti ha commissionato il gioco. Da una parte l'importante è non 'svendersi' (fare giochi è una competenza, e non tutti sono in grado di farlo 'bene'), dall'altro considera cerca di non sparare troppo alto, perché è facile (oltre che più economico) tornare indietro e regalare un calendario o un'agenda anziché un gioco da tavolo.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #28082
    chiccochicco
    Partecipante

    Intanto vi ringrazio per le rapide risposte!

    Il mio lavoro consiste nel fornire la “creatività”, cioè l'idea del gioco, la meccanica e il regolamento. Il gioco dovrà vertere sul mondo della pubblicitaà, del management, della comunicazione.
    Per quanto riguarda la produzione vera e propria ci penserà il committente. Non ne abbiamo ancora parlato in dettaglio, ma è chiaro che gli dovrò consegnare un mock-up, un prototipo sul quale avrò fatto prima tutti i test necessari.

    Per quanto riguarda l'originalità del gioco, mi piacerebbe realizzare qualcosa di “originale”, così da poterlo eventualmente presentare a qualche editore, nel caso venisse bene. Altrimenti potrei liberamente ispirarmi a qualcosa di già esistente, riadattando la meccanica e l'ambientazione dove necessario.

    Sono tornato ad acquistare giochi da tavolo per aggiornarmi, non ne acquistavo uno da parecchio tempo! In cantina ho trovato roba che voi umani….

    Per il sugerimento sulla cifra, penso che una proposta tra i 1000 e i 1500 euro dovrebbe essere accettata. Al momento sto già collaborando con il committente su un altro campo, e quello che ho fatto è stato gradito; questo mi da un buon margine di negoziazione

    #28084
    PaoLo
    Partecipante

    Allora vai tranquillo sulla cifra che hai pensato. Tieni conto che anche grosse case editrici o altri committenti spesso non pagano più di così (esperienza personale).

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #28204
    XtremeGame
    Partecipante

    Ciao Paolo, tu che ormai hai una buona esperienza a riguardo, sai dirci un pò più nel dettaglio quali sono e come si svolgono le pratiche burocratiche con una casa editrice che ha scelto di pubblicare un tuo gioco?
    Ricordo che  al “poker d'assi” di Lucca dicesti di non pensare di poter vivere facendo solo l'inventore di giochi da tavolo.
    questo perché anche un titolo come libertalia non consente di guadagnare più di 1000-1500 euro?
    grazie in anticipo per le risposte, e ti rinnovo i miei complimenti. Sei un grande esempio e punto di riferimento per noi aspiranti autori.

    #28211
    PaoLo
    Partecipante

    C'è un malinteso di fondo. Qui si stava parlando di giochi su commissione, in cui non percepisci una percentuale sulle copie vendute, ma prendi solamente una cifra iniziale per l'ideazione e la consegna del prototipo. Poi se il gioco va bene o va male, ti può anche non interessare, perché tu hai già preso tutto quello che dovevi.

    Normalmente però le case editrici fanno contratti di edizione che si basano sulle royalties, ovvero su una percentuale che viene assegnata all'autore sulle copie vendute. Normalmente, ripetiamo per l'ennesima volta, questa corrisponde a un 5% sul prezzo che viene fatto dalla casa editrice al distributore, che è da 1/4 a 1/3 (molto indicativo) del prezzo finale del gioco. Classico esempio su un gioco da 40 euro, l'autore prende un 5% su 10 euro, quindi 50 centesimi a copia. Se vengono vendute 10mila copie (che è un buonissimo successo), l'autore prende 5mila euro. Su cui paga le tasse. Spesso le tirature di case minori però non vanno oltre le 3-5mila copie. Quindi o inanelli il successo planetario (se si vince il premio del gioco dell'anno in Germania si tirano anche 500mila copie), e lo fai una volta ogni 2-3 anni, oppure facendo questo lavoro non campi, a meno che tu riesca a pubblicare una massa critica di 7-8 giochi all'anno e che vadano tutti discretamente bene, immagino.

    Spero di aver spiegato qualcosa in più.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #28239
    XtremeGame
    Partecipante

    grazie mille per la delucidazione!
    mi sorge però una domanda spontanea:
    Essendo ricompensato in base al numero di copie vendute, come fa l'autore a sapere quante scatole vengono vendute DALL'EDITORE ai distributori??? vieni pagato in base alla tiratura?

    E poi:
    Posto che il game design è la mia più grande passione, il mio hobby principale nonché il mio sogno di sempre, per cui il profitto che se ne può ricavare non è assolutamente il mio fine principale,  vorrei sottoporti una considerazione personale sulla quale ti prego di esprimerti:
    “Più è alto il prezzo del gioco e più è alto il 5% che percepisci, quindi la cosa migliore (dal punto di vista economico) è realizzare giochi NON troppo piccoli in modo tale da raggiungere ALMENO i 50 cents a scatola e NON troppo grandi, in modo tale da stimolare una considerevole tiratura, essendo il titolo rivolto ad un pubblico ampio, oltre che alla nicchia di hardgamers.
    in pratica, a meno che non inventi bestsellers come dobble (piccolo) o Agricola (grande), ti conviene concentrarti su gestionalini o giochi di carte+qualche cubo e/o tessere (season, gingkopolis, libertalia, notredamé…)  che sono una via di mezzo; per cui, se in un gioco di 55 carte ci stanno pure 30 cubetti di legno, ci guadagni un pò di più”
    o no? =)
    P.S.= è chiaro che se il gioco gira meglio senza cubetti, non sarò io a metterceli!!
    ma se il mio ragionamento è corretto, a meno che uno riesca a riscuotere un incredibile successo, conviene dedicarsi a realizzare giochi medio piccoli piuttosto che: molto piccoli (lupus) o molto grandi (terra mystica)

    #28148
    fantavir
    Partecipante

    Ciao,
    personalmente cercherei prima di tutto di fare giochi che piacciono a te stesso.
    Poi, se volessi cercare di guadagnare un po' di più, realizzerei giochi per giocatori occasionali/bambini, ovvero Dixit, Labirinto magico, Nimmt, Jungle Speed, Obstgarten o altri giochi con poche regole, alcuni dei quali, purtroppo, vengono poco citati, qui come su altri siti.
    Ciao

    Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)

    #28150
    PaoLo
    Partecipante

    Assolutamente d'accordo con fantavir, non ho mai considerato il pubblico potenziale quando ho fatto un gioco, anche perché spesso passano in mezzo valutazioni di marketing che non riguardano in nessun modo l'autore. E inoltre è inutile cercare di fare un gioco che non è nelle mie corde.

    Se volessi fare un gioco per diventare ricco, farei Dominion, Dixit, Keltis, Zooloretto, Ticket to Ride, Monopoly, Risiko.

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #28151
    XtremeGame
    Partecipante

    anche io quando invento non parto dal target ma dalle potenzialità della meccanica e/o dinamica e/o tema che decido di sfruttare!
    In base a come viene fuori il gioco  individuo il target più affine e cerco di improntare il gioco verso un certo standard. ad esempio, se invento un gioco gestionale abbastanza complesso e lungo, cercherò di ridurre il fattore alea per renderlo più appetibile ai german gamers. altrimenti sarebbe una pessima via di mezzo: troppo complesso per i neofiti e troppo casuale per i german.
    Tuttavia, sia nel manuale di tom werneck, che nel libro challenges for game designers che in “elementi di game design”  ho trovato questo consiglio: prima di inventare un gioco, pensa bene al target.
    e siccome  giochi come quelli citati da te e da fantavir sono proprio i più venduti, mi chiedevo se fosse sensato dedicarsi già da subito alla realizzazione di giochi per giocatori occasionali.  http://casualgamerevolution.com/about/what-is-a-casual-game
    (lasciando nel cassetto, almeno per il momento, progetti più complessi)

    Walter Obert (con grande saggezza) ci dice che fare le cose semplici è complicato. tuttavia, i giochi tedeschi necessitano di molto tempo per design, prototipazione, testing e bilanciamento rispetto a giochi per giocatori occasionali.  la via più rapida per la pubblicazione mi pare dunque quella dei giochi light, senza contare che sono anche i più venduti e dunque potrebbero derivarne profitti maggiori…

    #28152
    fantavir
    Partecipante

    Ciao,
    prima, per aumentare le possibili vendite di un gioco, sembrava avessi posto l'attenzione più sui componenti/costi. Sul target mi trovi d'accordo. I giochi per neofiti, essendoci molti più neofiti che hardgames, hanno più mercato, e fortunamente sono i giochi che mi piacciono di più. Riguardo l'età, poiché il gioco è associato più ad un'attività per bambini che per adulti, è più facile che un adulto compri un gioco per suo figlio/nipote che per se stesso.
    Ciao

    PS x Paolo: Non si parlava di diventare ricchi, ma solo guadagnare un po' di più… quanto sei sborone :)
    PPS x Paolo: non hai risposto alla prima domanda. “Essendo ricompensato in base al numero di copie vendute, come fa l'autore a sapere quante scatole vengono vendute DALL'EDITORE ai distributori??? vieni pagato in base alla tiratura?”

    Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)

    #28153
    XtremeGame
    Partecipante

    per aumentare le possibili vendite di un gioco, sembrava avessi posto l'attenzione più sui componenti/costi.

    hai ragione scusa, è che nella mia mente associo giochi piccoli (pochi componenti e regole) –> a filler  e giochi grandi (tanti componenti e regole) –> a gestionali. quindi un gioco medio-piccolo (pochi componenti e poche regole) per me è sinonimo di un gioco light. ma non l'ho specificato, dandolo per assunto. scusate xD

    #28154
    Stefano Negro
    Partecipante

    Conosco personalmente l'autore di Zooloretto (Michael Schacht) e non è ricco :-)
    È vero però che all'attività di pubblicitario ha affiancato quella di game designer e ultimamente è la seconda che lo impegna di più

    www.negrotraduzioni.com

    #28155
    PaoLo
    Partecipante

    L'autore riceve dall'editore un rapporto periodico sul numero di copie vendute, con i prezzi di vendita. Su quelli percepisce la percentuale. Naturalmente è anche un rapporto di fiducia, se non ti fidi puoi mandare l'avvocato a controllare…

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
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