Consigli post-Lucca Games 2016

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  • #3878
    Stef
    Partecipante

    Due premesse:
    1- questi sono consigli personalissimi. Non vogliono essere regole assolute di game design ma miei punti di vista che mi sento di esprimere
    2- a Lucca Games ho partecipato in veste di revisore al prototype review corner e ho assistito inoltre alla presentazione di un po' di prototipi a vari editori

    Premesso questo, ci tenevo a condividere qualche consiglio/commento che magari può tornare utile quando si approccia un editore con un prototipo.

    1: terminologia. Non siate troppo “tecnici”, specialmente se approcciate un editore facendo paralleli con altri “media”, specialmente con i videogame. Se presentate un gioco e iniziate a parlare di “lane”, “nerf”, “crowd control” e via dicendo lui potrebbe capirci poco. Riportare la terminologia al mondo dei giochi da tavolo può essere molto utile.

    2: giocare! Se presentate un gioco “tipo Civilization” assicuratevi di aver dato almeno un'occhiata ad altri boardgame simili. Si, a volte arrivare “Neutri” a un design può aiutare a tirare fuori qualcosa di originale e fuori dagli schemi ma a un certo punto bisognerebbe comunque farsi un'idea di cosa c'è già sul mercato. Dire che si è creato un gioco “Tipo 7 Wonders” senza aver provato alcun altro draft (o almeno verificato il regolamento) può essere controproducente. Senza contare i “capisaldi”: approcciare un editore con un grosso gioco tedesco e ammettere di non conoscere Caylus o Puerto Rico non sempre fa un effetto molto positivo.

    3: verificare prima di dire. Ho assistito due volte alla stessa identica scena: “Il mio gioco è originale per questo motivo!” “Ma anche il gioco XXX è così!” (segue silenzio…). Se volete basare la presentazione del vostro prototipo su una dichiarazione importante come “Questo è il suo aspetto originale”, in qualche modo assicuratevi che sia per lo meno vera. :)

    4: un gioco da tavolo non è un videogame. Quindi, se iniziate con “Ho giocato molto con questo videogame” e poi presentate un boardgame che cerca di riproporlo al 100% state sbagliando qualcosa, specie in un mercato così evoluto. Alla terza scatolina di componenti che tirate fuori dal vostro zaino per spiegare il vostro “Gioco tipo Civilization” dovreste capire che c'è qualcosa che non va. Se un videogame vi ispira al punto da volerlo trasporre come gioco da tavolo (cosa sacrosanta) fatelo creando un gioco da tavolo, non un mostro che richiede 30 minuti di setup e attività di aggiornamento di 5 minuti tra un turno e l'altro.

    5: “no” non è una risposta a una critica. Nel senso: se qualcuno vi chiede “Ma tra dadi, carte da pescare ed eventi casuali non ti pare che ci sia troppa incidenza del caso sulla partita?” è perché probabilmente vuole farvi notare che la partita è in balia del caso e poco controllabile. Dire “no, va bene così” senza poi cercare di motivare/dimostrare, ribadendo poi che il gioco è molto tattico e controllabile non aiuta la presentazione. Meglio, semplicemente, dimostrare il contrario (o magari appuntarsi che si, il gioco che avete presentato come molto tattico e ricco di strategie è effettivamente un tantinello in balia del caso).

    6: far saltare i turni agli altri per eventi che non possono controllare è male. Male e frustrante. UNO è uscito da qualche anno.

    7: la player elimination (cioè la possibilità che un giocatore venga spazzato via dalla partita…) in un gioco che presentate con una durata di “circa due ore” può essere un mostruoso tallone d'Achille.

    8: “Vorrei mostrarle un gioco ma vorrei evitare che l'idea mi venga rubata”: non mostrate il gioco. :D Anche perché vi ponete in modo un pochino “offensivo” nei confronti di chi vi sta di fronte.

    9: no moltiplicazioni, no frazioni, no divisioni. Cercare di plasmare i calcoli del vostro gioco basandovi al limite su addizioni e sottrazioni. Se mi dite che “Questo edificio vi fornisce tanti quanti quando è la moltiplicazione di quelli per questi diviso i passi di distanza” state probabilmente sbagliando qualcosa e potete MOLTO probabilmente rendere il calcolo del punteggio più lineare. O al limite buttate una calcolatrice nella scatola del prototipo…

    10: se pensate che le regole siano perfette e che l'ambientazione sia immutabile e che la veste grafica già fatta da voi sia definitiva non state probabilmente cercando un editore, bensì una fabbrica di giochi da tavolo e un distributore.

    11: “Tipo monopoli ma con i mostri” non è un game design.

    12: “L'ho provato tante volte con gli amici e piace molto”: ok, è il momento di farlo provare ad altri prima di presentarlo agli editori. Possibilmente tramite un “blind test”, cioè fornendo ai playtester il manuale e cercando di capire se riescono a giocarlo da soli. Ottenere opinioni sempre dallo stesso gruppo di giocatori non è sempre utilissimo, specialmente se sono familiari o amici.

    13: “Ecco il manuale!” (e mostra un plico di una trentina di fogli scritti fitti fitti): leggete qualche manuale di giochi già pubblicati, cercate di capire com'è la struttura comune e magari provate a plasmare il vostro in modo analogo. Se dopo questo il vostro “family game” ha ancora un manuale di 20 pagine magari è il caso di dare una controllata alla regole.

    Tutto qui, spero che possano fornire spunti utili. :)

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #39676
    Mr_Pako (P.Facchini)
    Partecipante

    Potrei aggiungere un paio di punti ?

    14 – Se non volete ricevere critiche e non volete che i problemi di un gioco vengano evidenziati, non presentate il vostro gioco ad un editore. Il miglior modo per affrontare un prototipe review è accettare l'idea che loro ne sanno più di voi o che quantomeno hanno un'esperienza di gioco e di editoria che merita rispetto e ascolto.

    15 –  ” Come pensi che potrei migliorarlo? ” è un'ottima risposta ad una critica ricevuta, e spesso porta dei feedback che diventano preziosissimi per non buttare un gioco potenzialmente buono ma con qualche difetto .

    16 – Meglio una critica onesta ma brutale che un “le faremo sapere” colmo di bugie e di speranze che non si realizzeranno.

    ==  La macchina del capo ha un buco nella gomma. Hai bisogno di 3 segnalini Mc-Gyver e un token Cewingum per ripararla. ==
    ==  Fatti non foste per viver come bruti, ma per piazzar omini e cubettame ==

    #39677
    PaoLo
    Partecipante

    Tutto sommato d'accordo su tutto tranne che sulla 11. Monopoly coi nostri è game design 'at its finest'. :-)

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #34851
    Stef
    Partecipante

    Tutto sommato d'accordo su tutto tranne che sulla 11. Monopoly coi nostri è game design 'at its finest'. :-)

    A dire il vero la sua non era “coi mostri” ma voglio rispettare la privacy. :)

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #34852
    Stef
    Partecipante

    Potrei aggiungere un paio di punti ?

    14 – Se non volete ricevere critiche e non volete che i problemi di un gioco vengano evidenziati, non presentate il vostro gioco ad un editore. Il miglior modo per affrontare un prototipe review è accettare l'idea che loro ne sanno più di voi o che quantomeno hanno un'esperienza di gioco e di editoria che merita rispetto e ascolto.

    15 –  ” Come pensi che potrei migliorarlo? ” è un'ottima risposta ad una critica ricevuta, e spesso porta dei feedback che diventano preziosissimi per non buttare un gioco potenzialmente buono ma con qualche difetto .

    16 – Meglio una critica onesta ma brutale che un “le faremo sapere” colmo di bugie e di speranze che non si realizzeranno.

    Direi abbastanza sacrosanti. :)

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #34637
    Anonimo
    Inattivo

    Tutto sommato d'accordo su tutto tranne che sulla 11. Monopoly coi nostri è game design 'at its finest'. :-)

    A dire il vero la sua non era “coi mostri” ma voglio rispettare la privacy. :)

    Ora hai acceso la mia curiosità. Chissà cosa ti avranno mai fatto vedere.

    Comunque grazie mille dei vostri consigli e appunti

    #39678
    Stef
    Partecipante

    Ora hai acceso la mia curiosità. Chissà cosa ti avranno mai fatto vedere.

    Comunque grazie mille dei vostri consigli e appunti

    Il punto è quello: non mi ha fatto vedere nulla.

    Mi ha solo detto “Vorrei presentare questo gioco”
    Io: “Quale?”
    “Monopoli coi mostri.”
    “Dov'è?”
    “Cosa?”
    “Il gioco.”
    “Non c'è. Stavo dandole l'idea, così possiamo farlo assieme”.

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #39679
    tinen23
    Partecipante

    Ora hai acceso la mia curiosità. Chissà cosa ti avranno mai fatto vedere.

    Comunque grazie mille dei vostri consigli e appunti

    Il punto è quello: non mi ha fatto vedere nulla.

    Mi ha solo detto “Vorrei presentare questo gioco”
    Io: “Quale?”
    “Monopoli coi mostri.”
    “Dov'è?”
    “Cosa?”
    “Il gioco.”
    “Non c'è. Stavo dandole l'idea, così possiamo farlo assieme”.

    ahahahahahh, grandissimo!

    Comunque un'ottima rassegna dei tipici errori, grande Stef! MA in parte posso capire quei poveretti, ricordo quando iniziai anni fa e portai la mia “OPERA”: un gioco dell'oca coi mostri XD beata ignoranza :_D

    Play is the way to forget the rain.

    #39680
    Stef
    Partecipante

    ahahahahahh, grandissimo!

    Comunque un'ottima rassegna dei tipici errori, grande Stef! MA in parte posso capire quei poveretti, ricordo quando iniziai anni fa e portai la mia “OPERA”: un gioco dell'oca coi mostri XD beata ignoranza :_D

    Che poi, capiamoci: non si ride mai delle idee altrui, per carità. Ma vanno comunque contestualizzate. Se mangi sempre tramezzini al formaggio e poi ti viene l'idea di schiaffarci dentro pure il prosciutto cotto magari prima di andare a proporla in giro come novità prova ad affacciarti in un bar.

    Molta gente, temo, sta approcciando il mondo dei giochi da tavolo con questo spirito (“Pochi ci giocano e sicuramente nessuno ha mai avuto questa idea, ieri al supermercato di fianco a Monopoli e Saltinmente mica l'ho vista!”).

    È il presupposto ad essere sbagliato.

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #39682
    Anonimo
    Inattivo

    Il problema sono anche i canali di vendita italiani. Giochi da tavolo, diversi da Monopoly/Risiko/ecc. vengono venduti solo in negozi specializzati in giochi da tavolo. Neanche le catene di giocattoli (Toys r us ecc.) li vendono.

    Qui in Germania invece vengono venduti in tutti i supermercati e i giochi di carte li trovi nelle aree di servizio e i minimarket.
    C'è ignoranza, e spesso certe gaffe non vengono fatte con malizia.

    #39684
    Stef
    Partecipante

    Il problema sono anche i canali di vendita italiani. Giochi da tavolo, diversi da Monopoly/Risiko/ecc. vengono venduti solo in negozi specializzati in giochi da tavolo. Neanche le catene di giocattoli (Toys r us ecc.) li vendono.

    Qui in Germania invece vengono venduti in tutti i supermercati e i giochi di carte li trovi nelle aree di servizio e i minimarket.
    C'è ignoranza, e spesso certe gaffe non vengono fatte con malizia.

    Si, quello è un problema (una “situazione”, diciamo) endemico italiano e va sradicato via via. Però se io vedo quei soliti 6/7 giochi in tutti i centri commerciali e decido che posso crearne uno da solo dovrei innanzitutto informarmi per capire se in giro ce ne sono altri. Altrimenti parto proprio col piede sbagliato.

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #39686
    Anonimo
    Inattivo

    Ma in questo caso rientriamo in un'altra strana situazione mondiale: abbiamo smartphone che sono più potenti dei computer usati nelle missioni apollo, ma il 90% della popolazione non ha la più pallida idea di “cosa contiene internet”.

    Capisco la frustrazione di dover affrontare certe situazioni, che sono probabilmente divertenti, ma anche una perdita di tempo.

    #39689
    Stef
    Partecipante

    Ma in questo caso rientriamo in un'altra strana situazione mondiale: abbiamo smartphone che sono più potenti dei computer usati nelle missioni apollo, ma il 90% della popolazione non ha la più pallida idea di “cosa contiene internet”.

    Capisco la frustrazione di dover affrontare certe situazioni, che sono probabilmente divertenti, ma anche una perdita di tempo.

    Oh, guarda, “perdite di tempo” per fortuna no, spero che comunque proprio fornire consigli in tali situazioni serva a sbrogliarle. :)

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #39694
    Anonimo
    Inattivo

    Che poi tornando all'idea del monopoli coi mostri, non sarebbe tanto da ingenui.

    Richard Garfield è riuscito a fare il botto con lo yatzee coi mostri, perchè non provarci anche col monopoli? :D

    #39698
    Stef
    Partecipante

    Che poi tornando all'idea del monopoli coi mostri, non sarebbe tanto da ingenui.

    Richard Garfield è riuscito a fare il botto con lo yatzee coi mostri, perchè non provarci anche col monopoli? :D

    Visto? :)

    --
    Stefano "Stef" Castelli

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