Guadagnarsi la pagnotta

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  • #3391
    lucap
    Partecipante

    Domandina per chi il game designer lo fa di professione, quindi come unica fonte di reddito (o beh, anche per chi è informato a riguardo!): solitamente, come “guadagna” un game designer?

    Cioè, è più probabile che pubblicando giochi per case editrici si finisca a dover aprire partita iva e fare il “freelance”, con fastidi secondo me non da poco, o nel mondo dei giochi da tavolo si usano forme contrattuali diverse, magari con i datori di lavoro che pagano pure i contributi?!?! :D

    Per quanto riguarda le royalties invece, ce ne sono?

    Grazie!

    #35602
    confucio
    Partecipante

    Rispondo io che sono solo informato, anche perché penso che in Italia di gd di professione ce ne siano forse…
    Uno?

    magari due…

    persino i più affermati alla fine si “mescolano” con le case editrici per “arrotondare”.
    nel senso che quel (poco) margine commerciale che c'è nel settore si concentra (giustamente) su editori e commercializzatori

    La risposta alla tua domanda è semplicissima: un GD praticamente NON guadagna, e quindi non si pone il problema! ;-)

    A parte gli scherzi, potrei essere smentito ma da quanto ne so:
    L'autore cucca circa il 5% del margine dell'editore
    quindi se il tuo gioco vende diciamo 1.000 copie (in Italia è già un successo) a 20 euri l'una, il margine dell'editore è diciamo 10 euri
    tu prendi 0,50 a scatola, per un totale strabiliante di 500 euri (lordi)

    se pensi che anche gli autori più affermati non riescono a fare più di un paio di giochi l'anno…
    comprenderai che è decisamente meglio consideralo come un hobby a tutti gli effetti.
    (se poi arriva qualche soldino schifus non fa eh ^_^)

    Il sasso è troppo forte, va meglio bilanciato
    la carta va bene così, ben playtestata
    firmato: le forbici

    #35603
    lucap
    Partecipante

    Uhm grazie… e all'estero la situazione è la medesima? In Germania mi aspetterei qualcosa di più, considerando quanto da loro vada il settore.

    #35604
    confucio
    Partecipante

    aspettiamo conferme da qualcuno di più autorevole…
    cmq penso che le percentuali siano queste…
    ovviamente se di giochi ne vendi 10.000 (tiratura tedesca) invece che 1.000, il tuo gruzzoletto cresce!

    Il sasso è troppo forte, va meglio bilanciato
    la carta va bene così, ben playtestata
    firmato: le forbici

    #35605
    Stefano Negro
    Partecipante

    In Germania è uguale… c'è forse qualche game designer in più che fa consulenze o giochi su commissione per case editrici, ma per il resto è la stessa cosa… alcuni lavorano direttamente per alcuni editori ma la maggior parte sono freelance.

    Reiner Knizia ad esempio vive di giochi (ma ha una ludografia infinita) e ne conosco pochi altri.

    La P. Iva non serve a meno di non aprire una casa editrice (come ha fatto Friedemann Friese) che comunque continua ancora a proporre cose ad altri editori.

    Funziona tutto tramite royalties e ovviamente vincere dei premi aiuta le vendite e per esteso il “guadagno” finale.

    www.negrotraduzioni.com

    #35606
    Stef
    Partecipante

    Domandina per chi il game designer lo fa di professione, quindi come unica fonte di reddito (o beh, anche per chi è informato a riguardo!): solitamente, come “guadagna” un game designer?

    1304618376_tumbleweed-gif.gif

    --
    Stefano "Stef" Castelli

    #35607
    PaoLo
    Partecipante

    Bah, io non generalizzerei. Cioè, le percentuali descritte sono corrette (la norma è il 5 o 6% sul prezzo di vendita al distributore, che è più o meno un quarto del prezzo di copertina), ma la differenza la fanno naturalmente il numero di copie vendute. Quindi è vero che se fai un gioco da 20 euro che vende 1000 copie (cioè, il gioco è andato male) porti a casa forse 300 euro (che poi dovrai tassare come reddito accessorio, che significa togliere il 25% come da reddito derivante da opera dell'ingegno e pagare l'aliquota irpef sul resto). Se però fai un gioco che costa magari 40 e vende 10mila copie, vedi già che qualcosa cambia.

    In breve: vivere facendo il game designer è molto difficile. Ma da qui a dire che è solo un hobby… facciamo che ci sono un po' di vie di mezzo. Ad esempio la mia :-)

    "E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
    #35613
    fantavir
    Partecipante

    Concordo con Paolo ma ritengo che il prezzo al distributore sia circa il 40-50 % di quello al pubblico.
    Quindi per un gioco a 20 euro al pubblico l'autore guadagna 40-50 cents.
    Giusto?

    Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)

    #35616
    Marquito
    Partecipante

    Vorrei aggiungere anche la mia esperienza:
    Non prendere neanche in considerazione l'idea di vivere con delle autoproduzioni.
    Io ho autoprodotto un gioco sportivo, anche il buon Paolo lo ha visto e concorda con me che un gioco di nicchia come il mio può essere autoprodotto ed avere anche senso se si conosce il possibile mercato (ovvio lo conoscevo) ma se si ha fortuna si rientra delle spese e si può incassare qualche cosa in più dei 500 Euro, ma non sai che sbattimento.. e solo per numero 1 gioco.
    Aumentare il numero di giochi autoprodotti è quasi follia per cui neanche a prendere in considerazione di diventare la propria casa editrice, avrebbe oltretutto ancora meno senso.

    Conclusione: fare il Game Designer per vivere solo di quello direi no, poi ci sono sempre le eccezioni e vie di mezzo, ma sono una percentuale bassa, generalmente diciamo che ti puoi togliere la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono con qualche euro in più in fondo al mese.

    #35619
    Chainer
    Partecipante


    Io ho autoprodotto un gioco sportivo…

    ci ho giocato (un amico mio l'ha acquistato) e posso dire che mi è piaciuto molto. Sebbene conosca il baseball solo a grandi linee, posso dire che ne riflette lo spirito.

    ^ ^

    "Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione."

    #35630
    lucap
    Partecipante

    Vorrei aggiungere anche la mia esperienza:
    Non prendere neanche in considerazione l'idea di vivere con delle autoproduzioni.
    Io ho autoprodotto un gioco sportivo, anche il buon Paolo lo ha visto e concorda con me che un gioco di nicchia come il mio può essere autoprodotto ed avere anche senso se si conosce il possibile mercato (ovvio lo conoscevo) ma se si ha fortuna si rientra delle spese e si può incassare qualche cosa in più dei 500 Euro, ma non sai che sbattimento.. e solo per numero 1 gioco.
    Aumentare il numero di giochi autoprodotti è quasi follia per cui neanche a prendere in considerazione di diventare la propria casa editrice, avrebbe oltretutto ancora meno senso.

    Conclusione: fare il Game Designer per vivere solo di quello direi no, poi ci sono sempre le eccezioni e vie di mezzo, ma sono una percentuale bassa, generalmente diciamo che ti puoi togliere la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono con qualche euro in più in fondo al mese.

    Non era assolutamente mia intenzione l'autoproduzione, ritengo sia uno sbattimento quasi fine a se stesso. Ok, dà soddisfazione avere una propria creatura sul mercato, ma il tempo è denaro e non ho intenzione di sprecarlo, il tempo, rientrando forse delle spese.
    Certo, i numeri non sono incoraggianti, ma chi lo sa :)

    #35639
    Marquito
    Partecipante

    Vorrei aggiungere anche la mia esperienza:
    Non prendere neanche in considerazione l'idea di vivere con delle autoproduzioni.
    Io ho autoprodotto un gioco sportivo, anche il buon Paolo lo ha visto e concorda con me che un gioco di nicchia come il mio può essere autoprodotto ed avere anche senso se si conosce il possibile mercato (ovvio lo conoscevo) ma se si ha fortuna si rientra delle spese e si può incassare qualche cosa in più dei 500 Euro, ma non sai che sbattimento.. e solo per numero 1 gioco.
    Aumentare il numero di giochi autoprodotti è quasi follia per cui neanche a prendere in considerazione di diventare la propria casa editrice, avrebbe oltretutto ancora meno senso.

    Conclusione: fare il Game Designer per vivere solo di quello direi no, poi ci sono sempre le eccezioni e vie di mezzo, ma sono una percentuale bassa, generalmente diciamo che ti puoi togliere la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono con qualche euro in più in fondo al mese.

    Non era assolutamente mia intenzione l'autoproduzione, ritengo sia uno sbattimento quasi fine a se stesso. Ok, dà soddisfazione avere una propria creatura sul mercato, ma il tempo è denaro e non ho intenzione di sprecarlo, il tempo, rientrando forse delle spese.
    Certo, i numeri non sono incoraggianti, ma chi lo sa :)

    Perfetto, era quello che volevo precisare!
    Alcuni tendono a valutare l'autoproduzione con leggerezza senza avere cognizione di cosa significhi veramente.

    Piccolo OT:


    Io ho autoprodotto un gioco sportivo…

    ci ho giocato (un amico mio l'ha acquistato) e posso dire che mi è piaciuto molto. Sebbene conosca il baseball solo a grandi linee, posso dire che ne riflette lo spirito.

    ^ ^

    Grazie

    FINE OT

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