Ciao,
con la pubblicazione del numero 10 di Focus Giochi colgo l’occasione di “ufficializzare” la nascita di una sezione interna di IDG, che può essere denominata IDGE (Inventori Di Giochi Enigmistici), o più semplicemente IDE (Inventori Di Enigmi).
Nell’ultimo numero di FG, infatti, un altro IDGino porta alla luce per la prima volta una sua creatura: di tratta di Karl e del suo gioco Traffic! Facciamogli i complimenti!!!
Insieme al gioco di Karl, sono stati pubblicati per la prima volta anche altri 2 miei giochi, oltre ai cruciverba di frankdimat.
Proprio io, karl e frankdimat ci scriviamo ogni tanto via email per condividere le nostre idee “enigmistiche” e consigliarci a vicenda. Visti i risultati, direi che la collaborazione è abbastanza proficua. Se qualcuno vuole aggiungersi, non si faccia troppi problemi. Anche se sono giochi su rivista, si tratta sempre di giochi, no?
Da qualche giorno è stato attivato anche il sito di Focus Giochi, in cui si possono scaricare i vari giochi, votarli e scrivere sul forum.
Potete vederli qui: http://www.focus.it/focusgiochi
Ecco i nostri giochi (purtroppo mancano i nuovi giochi di questo numero):
cruci a pezzi (frankdimat)
crucimat (fantavir)
cruciverba finale (frankdimat)
dungeons & spiders (fantavir)
tridirezionale (frankdimat)
Tutto sommato siamo in buona compagnia, essendoci giochi di Angiolillo, Ennio Peres, Studiogiochi, Claudio Procopio, Francesco Rotta…
Adesso un po’ di filosofia.
Dalla mia breve esperienza di inventore di giochi da tavolo e su rivista, ho potuto notare una grande differenza nei tempi di sviluppo. In genere lo sviluppo di un gioco da tavolo può variare dai 3 ai 12 mesi (correggetemi se sbaglio), mentre per i giochi su rivista i tempi sono dai 3 ai 12 giorni!
Ecco come potrebbe svilupparsi un mio gioco “enigmistico”:
viene l’idea, realizzo in 30 minuti il prototipo (è sufficiente il formato elettronico, tipo un foglio excel), entro uno o 2 giorni lo spedisco via email ai miei amici (molti dei quali di IDG) per un consiglio, se il gioco piace, una volta affinato (dopo circa una settimana) lo spedisco all’editore per un parere.
Inoltre non si deve stampare, non si deve ritagliare, non devi per forza trovare un’ambientazione (se c’è è meglio, ma forse non è indispensabile, almeno credo), non devi playtestare il gioco almeno 10 volte per affinarlo (bastano 1 o 2 prove per capire se il gioco piace oppure no e se è pronto).
Che poi il gioco da tavolo dia altre soddisfazioni, è un altro discorso Il mio filosofeggiare vuole solo essere un confronto sui tempi di sviluppo e un condividerne il processo, diverso da quello dei gioco da tavolo.
Spero che questa condivisione sia stata di vostro interesse.
Ciao,
fantavir
PS: consiglio ai QMAM di acquistare una copia di FG 10. Nell’editoriale si parla del Premio Archimede e, ovviamente, della vittoria di Clavigola, con relativa immagine!
Salkaner:
Sì, è la stessa di Giorgio Dendi. Tu lo conosci? Io non ho mai avuto il piacere.
Wentu:
Se vuoi sottoporre un gioco basta scrivere a giochi at focus . it, come scritto sulla rivista. Ho fatto così quando è uscito il primo numero lo scorso Gennaio. Ti conviene però acquistare prima una copia, per avere un’idea di quali giochi pubblicano e possono interessare.
Se prima vuoi avere un parere da qualcuno di noi….
Ciao,
fantavir
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
Qualcuno ha idea di quale sia il nome originale del gioco “Kafka”? Ho provato a cercarlo ma non trovo nulla.
Finalmente ho trovato la risposta che cercavi, fornitami direttamente da chi cura il gioco su FG!
Riporto quanto scritto da Dario De Toffoli:
“Kafka è l’evoluzione del gioco Museum che ho scoperto in una rivista francese; mi piaceva molto, ma era rivolto a una ristrettissima congrega di specialisti, davvero improponibile per un vasto pubblico.
Così ho cominciato a pensare come adattarlo/variarlo, e assieme ai miei colleghi abbiamo:
– semplificato e modificato le regole
– sviluppato una nuova grafica, sì da permettere un’agevole soluzione a matita.
Dopo vari test ne è uscito Kafka, un giochino facilmente accessibile, ma le cui dimensioni e grado di difficoltà si possono variare a piacere.
Abbiamo lavorato in gruppo, quindi direi che – se di autori si vuol parlare – questi sono de toffoli, colovini e zaccariotto (il team studiogiochi).”
Ciao,
fantavir
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
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