Dedicando 10 secondi a sfogliare il regolamento di KB, avrei detto che è un gioco per famiglie… tedesche (o neanche quelle?). Ma questo penso già si sapeva. Ciao
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
Kingdom builder invece è un gioco che avrei voluto fare. Confermo la mia stima in Vaccarino, anche se non particolarmente simpatico o socievole come autore. Un livello di regole leggerissimo e una 'complessità' (seppure molto limitata) completamente retta dagli eventi in-gioco. Se qualcuno lo avesse proposto qui la risposta di molti sarebbe stata: “tutto qui? aggiungi qualcosa, un'asta, combattimento, ecc”.
Village non l'ho mai giocato, ho letto solo un paio di rece e mi è parso il classico gioco con meccanismi solidi e rodati con l'aggiunta del twist. Nulla che mi spinga a giocarlo, per ora, ma è un mio periodo così.
"E' grazie a questi sodi principii che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate."
immagino che il livello di regole, anche se leggero, non sia come quello di dixit e quirkle. fascia tipo zooloretto, carcassonne, ticket to ride? x me sono semplici, ma non leggerissimi: non li proporrei come prima partita ad un giocatore occasionale e quindi ad una “qualsiasi famiglia”.
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
Magari tra qualche anno aggiungeranno la quarta categoria “gioco per giocatori occasionali”
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)
Penso che Faidutti, abbia proprio ragione; in nome di una legge non scritta volta a creare a tutti i costi giochi “alla tedesca”, si rischia di dimenticare totalmente l'ambientazione spesso malamente integrata con regole in cui la strategia appare talmente dominante da diventare stressante. Il gioco è gioco se la strategia ti permette comunque di vivere la finta realtà creata con l'ambientazione, diversamente è più logico buttarsi sulla categoria dei giochi astratti.
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)
io cmq non ci trovo nulla di male nel trattare elementi astratti quali conoscenza e fede con cubetti. Il problema sta sicuramente nell'ambientazione che non coinvolge o addirittura appiccicata … e infatti B.F. dice che gioca volentieri con i cubetti, ma solo se “the game is light, interactive, thematic and consistent enough”.
Come diceva Tom Werneck qualche anno fa all'incontro degli autori svizzeri, uno dei criteri spesso dimenticati nell'assegnare lo SDJ è quello di cambiare spesso criteri e generi di giudizio, per non fossilizzare tropo gli editori nel cercare l'hit a tutti i costi. Infatti negli ultimi anni avevano vinto giochi molto poco tedeschi, sia come stile, sia come autore.
SPIEL DES JAHRES – Vegas Gioco di dadi… gran tirare di dadi, tutto culo e push your luck. Se vinceva anche quei vulcaniani dei tedeschi avrebbero alzato il sopracciglio
– Eselsbrücke Utilizzo interessante di aspetti mnemonici (i giocatori ormai partono sempre un po' prevenuti sui giochi di memoria) Racconti storie strampalate in base ad un certo numero di tessere… dopo un tot di storie si torna alla prima e bisogna ricordarsi a turno una delle tessere coinvolte per fare punti. Ho giocato in tedesco, quindi difficoltà in più per me nel ricordarmi le tessere di cui non sapevo la traduzione tedesca. Strumento interessante per la didattica della lingua. Da insegnante lo userei… per ora solo in tedesco ma basterebbe tradurre le tessere in inglese ed ecco un bel gioco da proporre in classe…
Kingdom Builder A parte l'aderenza al tema inesistente è un prodotto veramente ben fatto dal punto di vista produttivo (ogni mini-plancia non usata può fare da segnapunti girandola sul retro). Brava Queen Games ad avere individuato la potenzialità di un gioco che potrebbe praticamente essere espanso all'infinito (in questo ricorda Coloni di Catan). Il gioco grazie alla combinazione di condizioni di vittoria e delle tessere edificio usate ha una longevità ottima. Sicuramente chi ci ha già giocato ha un vantaggio enorme sui principianti ma questo succede in parecchi giochi… Vero che non mi è piaciuto ma farò sicuramente altre partite volentieri… tra i finalisti sicuramente il migliore.
Da studiare dal punto di vista del game design per noi aspiranti autori.
KENNERSPIEL DES JAHRES – Targi Gioco interessante, ha pagato lo scotto di essere solo per due giocatori, ma la nomination tra i finalisti resta comunque un buon risultato. Aggiunta una componente tattica al posizionamento lavoratori… che volete di più? Appello agli editori italiani: da prendere (vanno tradotte alcune tessere) se avete in mente di fare una vostra linea per due giocatori.
– K2 Ottimo esempio (e se ne sono accorti persino i tedeschi) di come si possano integrare le meccaniche di un gioco con il tema in modo da creare una buona simulazione di una scalata verso il K2. Abbiamo i giorni/turni che passano con il meteo che influisce sulla scalata a determinate altezze, ma possiamo pianificare le nostre scelte grazie alle previsioni del tempo di 6 giorni/turni. Man mano che si sale inizialmente si guadagna ossigeno che pian piano viene meno salendo di quota. Ogni turno si giocheranno tre carte tra le 6 disponibili dal proprio mazzo cercando di alternare le carte scalata per salire più in alto con le carte ossigeno per evitare una morte prematura. Si potranno poi montare campi base grazie ai quali guadagnare prezioso ossigeno (dove si mettono è molto strategico in quanto potranno poi essere usati anche da altri giocatori). Da giocare e studiare. Peccato per la nomination nello stesso anno di The Village. In altri anni avrebbe stravinto.
The Village Classica gestione risorse con il twist del tempo come risorsa e conseguente morte dei puzzilli. Ha tutti i grandi classici che piacciono ai tedeschi con quel qualcosa in più, quindi vittoria ovviamente annunciatissima. A prima vista sembra complicato ma non a livelli Rosenberghiani. Da avere per quegli autori che hanno in cantiere un gestionale e vogliono ridurre il loro malloppo di regolamento da 50 pagine.
www.negrotraduzioni.com
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