Quando un gioco brutto piace

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  • #28942
    Anonimo
    Inattivo

    Esatto, il fatto è quello: le sensazioni che uno prova.

    Il fatto che uno ha delle scelte, ti fa sentire uno stratega in caso di vittoria.
    Il fatto che quelle scelte non ti portano a nulla, fa sentire allo sconfitto che la colpa è dei dadi.

    Io penso che quì sta il trucco che ha reso Quarriors un gioco che piace.
    Poi come è già stato detto, il tema tira.

    #28943
    InS4n3
    Partecipante

    Alla fine, sinceramente, non ho capito il senso del topic e il suo sviluppo.

    Si è iniziato a parlare di giochi oggettivamente (in realtà soggettivamente, perché quello che piace a me non piace a te) brutti che vendono come se fosse pane.

    Siamo arrivati allo specifico di Quarriors …

    Quindi, il titolo è errato?

    Dangerous Maze - Cardgame :  ->

    DeviantArt page :  -> [/url]

    #28954
    Roberto
    Partecipante

    Esatto, il mio citare King of Tokyo, non era una banale citazione ma un tentativo di valutare i nostri umori nei confronti di un altro gioco dadoso e colorato che mi sembra piaccia in generale.

    Per quanto riguarda Quarriors mi sento di quotare il buon Khoril ( mi trovo spesso concorde sulle sue idee…. preoccupati).
    Un fattore sorpresa e la leggerezza di un titolo magari brutto ma ben confezionato penso, facendo una parallellismo con il cinema: la differenza che ci puo' essere tra un film d' autore impegnato qualsiasi e the Avengers.

    Quello che noi autori possiamo fare, ( e penso sia il tentativo di karl) cercare di trovare le motivazioni del divertimento in ogni gioco di successo per allineare, consci o non consci, la nostra sensibilita' autorale con il 'sentire ludico' comune.

    Per quanto riguarda quarriors, non mi sbilancio perche' non lo conosco molto bene, i motivi possono essere molteplici:
    – presenza di dadi colorati e belle istruzioni
    -gioco semplice e abbastanza per tutti
    – partite sempre diverse
    – gioco abbastanza personalizzabile e diversita' delle partite
    – durata contenuta
    – ambientazione
    – 130 dadi
    – se vinci sei bravo se perdi hai sfiga… ma puoi subito riprovare poiche' una partita dura poco.

    C' e' inoltre una considerazione a margine: quando una qualsiasi persoana gioca ad un gco una quantita' di volte maggiore uguale a 5 e poi lo definisce sufficiente o brutto, il gioco per quanto mi riguarda un obbiettivo l' ha comunque raggiunto: ti ha fatto giocare un numero aufficiente di volte. Provate a pensare quanto e' lunga la vita ludica di un gioco nuovo in un dato contesto:
    – abbastanza rari ci sono quelli che diventano dei classici
    – durata media 5  o + partite:  a comune sentire e' una durata buona per un gioco
    – tutti gli altri

    Penso che anche questo possa rientrare in uno dei nostri metri di valutazione per capire se e perche' un gioco ha successo.

    ciao ciao

    " Mai giudicare lo sforzo dal risultato soprattutto se il buco e' piccolo"

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